Se rientri in questa categoria di lavoratori potrai andare in pensione con soli 16 anni di contributi. Guardiamo i dettagli.
Il sistema pensionistico italiano può risultare talvolta molto complesso. Spesso le informazioni circa la pensione sono lacunose e per nulla chiare, rischiando così di farsi scappare importanti notizie e deroghe. La pensione d’altronde è fondamentale e la si inizia a pensare non appena ci si avvicina ad una certa età e si è stanchi di lavorare. Gli anni richiesti per la pensione sono veramente alti, tanto che l’Italia è il paese europeo dove ci sono i lavoratori più vecchi.
Ben 42 anni di contributi e il compimento dei 64 anni di età, ma è possibile anche lasciare prima il lavoro e godersi la pensione se si hanno dei particolari requisiti. Ad esempio donne, lavoratori con disabilità o che hanno svolto particolari mansioni possono accedere al sistema pensionistico molto prima. Addirittura, per pochi fortunati, bastano soli 16 anni di contributi.
Svincolarsi tra la complicata burocrazia italiana non è mai stato facile, anche se con la creazione delle piattaforme INPS online, farlo risulta sempre più intuitivo. Per gli over 60 però tutto questo rappresenta ancora un limite, divenendo necessario l’aiuto di un intermediario quale il patronato. Andare in pensione nel nostro paese richiede tanti anni di contributi e un’età molto avanzata, ben 67.
L’attuale sistema pensionistico di vecchiaia riveste la funzione di prestazione pensionistica a sostegno del pensionato. Essa è fornita dal governo e gestita dall’INPS, o da enti paritari, in cui i lavoratori contribuiscono attraverso il versamento di una parte dei loro guadagni direttamente ad un fondo che viene utilizzato per fornire assistenza finanziaria una volta raggiunta una certa età.
In Italia però è possibile, come abbiamo visto, andare in pensione anche senza aver maturato i 42 anni di contributi. Ad esempio la legge Amato, permette di andare in pensione anticipata con appena 16 anni di contributi versati entro il 1992. Si tratta quindi di un beneficio diretto principalmente a chi ha iniziato a lavorare in giovane età.
Questa possibilità è quindi data a coloro che nell’anno corrente compiono i 67 anni di età, e che hanno ottenuto l’autorizzazione alla contribuzione volontaria prima del 1992, e che quindi hanno versato la prima contribuzione almeno 25 anni prima del pensionamento. Questa particolare disposizione consente di andare in pensione ad un lavoratore, di 67 anni, che ha iniziato a versare i contributi nel dicembre del 1995 e che aveva già versato i contributi per 15 anni fino al 2010.
Questa particolare deroga permette di aiutare coloro che compiuti i 67 anni non hanno versato contributi sufficienti per accedere alle formule anticipate o alla pensione di vecchiaia ordinaria. Coloro che, invece, hanno versato contributi in Gestione Separata è stata prevista un’ulteriore opzione alternativa. Questa permetterebbe di unire in un’unica gestione tutti i contributi versati nelle altre gestioni di pubblica sicurezza. Entrare nel programma di Gestione Separata è possibile, ma solo con un minimo di 15 anni di contributi di cui almeno 5 accumulati dal mese di Gennaio dell’anno 1996.