Guidare un’automobile per i pensionati, quando il rinnovo della patente diventa più impegnativo, ecoo i dettagli previsti dalla norma
La guida dell’automobile può rappresentare un modo per mantenere la propria autonomia e libertà di movimento anche al raggiungimento della terza età. Anzi in alcuni contesti, e non soltanto in piccole località isolate, ma anche nelle grandi città, un prezzo proprio può essere necessario per commissioni e spostamenti di vario genere, anche per evitare attese snervanti o mezzi di trasporto pubblico troppo affollati. Purtroppo non sempre i servizi pubblici di trasporto garantiscono puntualità e comodità, allora una vettura propria può essere una soluzione per una persona anziana, ma ancora perfettamente in grado di guidare l’auto.
In effetti non esistono limiti anagrafici particolari alla conduzione della vettura, purché in presenza di tutti i requisiti psichici e fisici necessari per garantire la sicurezza del conducente e quella di tutti gli utenti della strada. D’altra parte le condizioni di salute degli anziani sono molto migliorate nel corso degli ultimi decenni, con un’attenzione maggiore al benessere fisico e alla serenità psicologica. Quindi guidare l’automobile da anziani non è più un problema per moltissimi pensionati, non a caso sono mutate anche le rc auto.
Come detto non ci sono limiti particolari alla guida se l’anziano è in buone condizioni di salute e in possesso di tutti i requisiti richiesti. La popolazione degli anziani sta crescendo costantemente e in molti sono in grado di mantenere l’autonomia e la sicurezza in molte attività compresa la guida. Bisogna soltanto dimostrare di essere in buone condizioni fisiche e psichiche e sottoporsi ai rinnovi della patente con una frequenza maggiore rispetto agli anni di gioventù.
La condizione per il rinnovo della patente di guida resta il superamento della visita medica predisposta dall’Asl di appartenenza per verificare la presenza o meno di tutte le condizioni di salute previste per la guida sicura. I rinnovi quindi diventano più frequenti con l’aumentare dell’età proprio per garantire la sicurezza di tutti. Fino al compimento dei 50 anni la frequenza del rinnovo è infatti decennale, ma successivamente i tempi si accorciano progressivamente.
Tra i 50 e i 70 anni il rinnovo fa effettuato ogni 5 anni, mentre per la fascia d’età tra i 70 e gli anni le visite devono essere effettuate ogni 3 anni. Solo dopo gli anni è necessario sottoporsi al controllo medico ogni 2 anni.
Anche a 80 anni di età valgono le stesse regole di rinnovo e rilascio della patente previste per qualsiasi altra fascia di età. Le procedure per l’accertamento dei requisiti psichici e fisici non mutano con l’età del patentato. Se non ci sono indicazioni contrarie, il medico accertatore rilascia tranquillamente l’idoneità per il rinnovo della patente.
Solo se emergono dei dubbi sulle condizioni di salute e sulla presenza di tutti i requisiti necessari alla guida, l’anziano viene sottoposto a ulteriori controlli, con accertamenti strumentali, clinici e di laboratorio più approfonditi (ma val la pena di ricordare che questa regola vale per i guidatori di tutte le età se compaiono dei dubbi circa l’idoneità e la sicurezza alla guida).
Chi accerta i requisiti, può imporre delle limitazioni (la più classica è la guida con occhiali), ma può esserci anche l’obbligo all’uso dell’apparecchio acustico, il divieto di guidare oltre gli orari diurni, il divieto di superare un certo limite di velocità o quello di allontanarsi alla guida oltre un determinato numero di chilometri dalla propria residenza. Queste limitazioni e prescrizioni vengono annotate sulla patente e rintracciabili nei data base in caso di controlli delle forze di polizia.