Un bollo auto non pagato può diventare una cartella esattoriale inviata dall’Agenzia delle Entrate: ecco quanti dopo arretrati accade
Il bollo auto figura sicuramente tra le tasse pagate più malvolentieri dagli italiani che possiedono un mezzo a due o a quattro ruote iscritto regolarmente al Pubblico Registro Automobilistico. Il bollo deve essere pagato ogni anno e il suo importo varia a seconda della cilindrata e della classe dell’auto o della moto.
Generalmente il bollo auto deve essere pagato alla Regione di Residenza o alle Province Autonome ma c’è anche il caso della Sardegna in cui il bollo deve essere corrisposto all’Agenzia delle Entrate. Per ogni giorno di ritardo sul pagamento del bollo scattano poi tasse e more e, nel caso di mancato pagamento, potremmo ritrovarci a casa una cartella esattoriale.
Il bollo auto va pagato, come detto, una volta all’anno tramite CBill o anche in ricevitoria a direttamente sul sito web del Portale dell’Automobilista. Da momento che si tratta di una tassa, anche se il bollo non è versato alla sua naturale scadenza di un anno, si potrà continuare a circolare con l’auto o la moto in strada ma si incorrerà, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, in sanzioni tributarie.
Tali sanzioni sono di tipo amministrativo: maggiore sarà il ritardo sul pagamento e tanto maggiore sarà la sanzione da versare. Nel caso in cui il proprietario del veicolo non ha pagato il bollo dopo diversi mesi riceverà un avviso di accertamento da parte dell’ente titolare del credito attraverso raccomandata a/r o consegnato a mano. Dal momento della ricezione il contribuente avrà 60 giorni di tempo per versare il debito o fare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.
Se trascorsi i 60 giorni il debitore ancora non avrà pagato il suo debito allora l’ente creditore iscriverà a ruolo quanto gli è dovuto e incarica l’Agenzia delle Entrate Riscossione di procedere con il recupero della somma. Questo passaggio, però, generalmente avviene dopo anni ma, prima o poi, nelle mani dell’inadempiente arriverà la famosa cartella esattoriale. Nel caso in cui questa viene ignorata si può arrivare anche al fermo dell’auto e l’atto di pignoramento.
Quando arriva una cartella esattoriale a casa di un bollo auto non pagato il contribuente avrà 60 giorni per pagare o fare ricorso. Scaduto questo termine si rischia il fermo amministrativo del mezzo e il pignoramento dei beni per una somma pari al bollo non versato comprensiva delle sanzioni e degli interessi maturati.
Ricordiamo, in ogni caso, che la tassa relativa al bollo auto va in prescrizione dopo tre anni. Trascorso questo arco di tempo il tributo non è più dovuto. Se si riceve un avviso di accertamento per un tributo non più dovuto in quanto prescritto è necessario presentare ricorso presso la Commissione tributaria territorialmente competente entro, e non oltre, 60 giorni dalla notifica dell’atto.
Ricordiamo poi, che proprio per risolvere tutte le questioni pendenti che riguardano il mancato pagamento del bollo, che il governo Meloni è intervenuto prevedendo la rottamazione delle cartelle esattoriali relative al bollo auto emesse nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre del 2010. L’unico requisito previsto per la rottamazione è che l’importo delle cartelle esattoriali risulti inferiore a 5.000 euro.