Arriva per i dipendenti una buona notizia, dalla prossima settimana la busta paga sarà più alta. Ecco perché
Tutti i dipendenti ogni mese, in concomitanza con la retribuzione, ricevono un documento importante che contiene tutti le informazioni e i dettagli degli importi che formano la retribuzione stessa. Questo documento altro non è che la busta paga, grazie alla quale il dipendente ha una visione completa delle entrate e delle detrazioni a cui è soggetto lo stipendio.
La busta paga costituisce un valido strumento per il lavoratore che potrà verificare l’esattezza innanzitutto di queste informazioni e se quanto gli spetta è giusto. Dalla prossima settimana le busta paga saranno soggette ad un aumento grazie ad importanti sgravi contributivi. Guardiamo nel dettaglio quanto riceveranno in più questi fortunati dipendenti.
Busta paga in aumento, perché?
Dal prossimo mese, Luglio 2023, e fino a fine anno, alle buste paga verrà applicato un importante sgravio contributivo. Questo aumento degli stipendi riguarderà tutti i dipendenti che ricevono attualmente uno stipendio lordo pari o inferiore ai 2.692 euro. Su ogni busta paga, e nello specifico su ogni retribuzione lorda, vengono applicate delle ritenute fiscali come le imposte sul reddito, contributi previdenziali o assicurazioni sociali.
Queste voci, assieme alle detrazioni fiscali, comportano una riduzione dello stipendio lordo. Ciò che si otterrà alla fine della computazione di tali voci, sarà il cosiddetto stipendio, ovvero la retribuzione netta. Ora, grazie al nuovo sgravio contributivo, i lavoratori riceveranno un aumento pari al 4% sulla retribuzione netta.
L’aumento sarà visibile solo con l’accredito dello stipendio del mese di Agosto 2023 in quanto gli aumenti saranno praticati sul mese lavorativo di Luglio 2023. A restare fuori da questo aumento sarà la tredicesima mensilità. Lo sgravio contributivo consentirà ad abbattere maggiormente il cuneo fiscale, ovvero la differenza tra quella che costituisce la retribuzione netta e quella lorda. Generalmente la quota di contributi taglia via circa il 9% dello stipendio lordo, ma grazie a questa manovra lo Stato porta questa percentuale al 4%.
Meno contributi, maggiore stipendio, ma a chi spetta? L’aumento non sarà per tutti, ma solo per quei dipendenti che oggi non superano i 2.692 euro di retribuzione lorda, inclusa la quattordicesima. Quindi chi normalmente riceve uno stipendio minore rispetto a questo importo potrebbe restare fuori dallo sgravio in quanto il conteggio della quattordicesima sulla busta paga del mese di Luglio potrà far superare la soglia.
Con l’accredito dello stipendio, che avviene generalmente nella prima settimana di Agosto, i dipendenti riceveranno dai 25 ai 65 euro di aumento in base alla retribuzione annua lorda (10.000 – 35.000 euro). Attenzione però, meno contributi però si traduce in un aumento della quota imponibile sulla quale viene calcolata l’IRPEF, andando così a limitare in parte i benefici legati allo sgravio.
Nonostante questo, lo sgravio contributivo rappresenta comunque un ottima manovra in quanto l’azienda non avrà costi maggiori e i dipendenti continueranno a versare gli stessi contributi. Sarà infatti lo Stato ad accollarsi quella parte di contributi tagliati con lo sgravio, senza andare a ledere la pensione futura del dipendente. Per scoprire i benefici dello sgravio sarà necessario aspettare il nuovo anno, in quanto l’aumento durerà fino al mese di Dicembre 2023.