Brutte notizie per chi non rispettato questa scadenza, tutti gli arretrati dell’Assegno unico e universale sono andati
L’Assegno unico e universale rappresenta la più importante misura a favore della famiglia prevista dalla legislazione italiana. Si tratta di un intervento mirato a favorire da un lato la genitorialità, con un sostegno alle necessità dei genitori nelle loro funzioni di mantenimento, di educazione, di supporto alle necessità dei figli, e della natalità con un contributo alla maternità e alle sue specifiche esigenze.
Da un punto di vista amministrativo e organizzativo ha riunito in un’unica misura, con l’eccezione del bonus asilo nido, tutte le precedenti prestazioni a favore della prole e della famiglia dalle detrazioni fiscali per i figli a carico ai premi alla nascita, dagli assegni al nucleo familiare a quello alla nascita. L’Assegno unico è versato dall’Inps dietro domanda specifica, sulla base della documentazione Isee inviata, della composizione della famiglia e dell’età dei figli. La comunicazione dell’Isee va aggiornata periodicamente per consentire all’Inps di modificare eventualmente gli importi erogati.
Dopo un fase sperimentale la prestazione è partita in via definitiva dal mese di marzo di quest’anno. Alcune le novità sono state introdotte per esempio la possibilità di non ripetere la domanda nel caso di prosecuzione della misura per le famiglie già richiedenti l’anno precedente, gli aumenti delle somme erogate per le famiglie con bambini sotto i 3 anni, i ritocchi per i nuclei con soggetti disabili. Resta invece confermata la necessità di informare l’Inps di tutte le variazioni anagrafiche, familiari e reddituali avvenute nel corso dell’anno e che possono modificare l’ammontare della prestazione erogata.
L’aggiornamento si esplica appunto l’invio del nuovo modello Isee in corso di validità con la scadenza per l’invio fissata la 28 febbraio. Questa data è stata poi prorogata al 30 giugno. Inviando l’Indicatore economico entro la fine del mese scorso era possibile recuperare tutti gli arretrati non avuti da marzo a giugno dell’anno in corso. Infatti l’Inps avrebbe erogato la differenza tra quanto versato, senza l’Isee in corso di validità, e la competenza reale in relazione alla documentazione reddituale aggiornata (riferita al 2021).
Ricordiamo che in assenza di Isee aggiornato non si perde il diritto alla misura, ma si ottiene soltanto il minimo garantito dalla legge per ogni figlio a carico, allo stesso modo per i nuclei familiari con Isee oltre i 40mila euro.
Questa opportunità era stata confermata dalla circolare Inps numero 41 del 7 aprile 2023, secondo cui se la momento della lavorazione della domanda l’Isse risulta non aggiornato, si ha diritto esclusivamente della quota minima prevista dalla legge. Con l’invio entro il giugno si ottengono tutti gli arretrati non avuti e gli importi maggiorati. Ma cosa succede se l’invio avviene solo dopo la scadenza?
L’Inps indica che in questo caso si ottengono gli importi congrui all’Isee familiare solo a partire da quando si comunica il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente, non avendo più la possibilità di ottenere gli arretrati dei mesi precedenti. Purtroppo quindi chi non ha provveduto ad aggiornare l’Isee, avrà soltanto la possibilità degli assegni conformi alla propria condizione economica (ricordiamo che a Isee più basso, corrisponde trattamento erogato più elevato, dal punto di vista reddituale), a partire dalla data di spedizione del nuovo documento.