Vicinissimo all’addio il vecchio Reddito lascia il posto alla nuova misura economica per i soggetti più svantaggiati. Quali sono i requisiti per ottenerla
Come spesso accade nell’ambiente previdenziale, i principali appuntamenti con gli esborsi, a carico dei cittadini, si congiungono a ridosso degli altrettanti importanti periodi di vacanza o di festività. D’altronde, soltanto poco più di un mese separa la maggior parte dei lavoratori dalle canoniche ferie d’agosto. Fino a quel momento, e con una sospensione di pochissimi giorni, il lavoro dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate resterà intensissimo. In primo luogo, questi giorni rappresentano un cruciale momento di passaggio.
Come “passaggio”, occorre intendere l’assestamento e l’aggiornamento delle misure di supporto erogate, ad esempio, in base ai più recenti dati sul reddito acquisiti dagli uffici; aggiornati i profili in queste iniziali fasi della nuova annualità di erogazioni, si darà corso nei prossimi mesi a pagamenti più lineari e congrui, meno suscettibili di errori e di revisioni (in negativo) a danno dei percettori. Pertanto, alle variazioni ISEE delle famiglie, l’INPS sta ultimando l’applicazione delle integrazioni ottenuta dal recente aggiornamento ISTAT sulla base degli indici al consumo, e dunque dell’inflazione.
Il lavoro di revisione in svolgimento da parte dell’INPS sta producendo conguagli negativi per alcuni percettori, che si ritroveranno presto a dover restituire delle somme, ma anche conguagli positivi, che verranno versati nel corso delle prossime tranche, a seconda del credito disponibile nelle casse INPS. Un analogo aggiornamento, contestuale ad ampia sessione di controlli, sta avvenendo nell’ambito del Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, la rivalutazione del “pregresso” concerne sempre meno soggetti, vista l’ultima “chiamata” di domande (l’invio in scadenza proprio il 30 giugno) nei confronti del sussidio così come sta per cessare.
Sì, perché dal mese di luglio, i potenziali percettori vedranno le loro domande indirizzate direttamente verso le nuove misure di sostegno ai redditi più bassi concentrate nella MIA, la misura di inclusione attiva. Al suo interno appunto, la platea sarà dunque suddivisa tra soggeggi occupabili, quindi lavoratori, e soggetti non occupabili; rispettivamente, verranno assegnati il Supporto Formazione e Lavoro, e l’Assegno di Inclusione. Le ultimissime modifiche apportate in Senato hanno aggiornato le modalità di richiesta, i requisiti dei richiedenti, nonché le modalità di accettazione dell’offerta di lavoro.
Da gennaio 2024, l’Assegno di Inclusione sarà il protagonista dei contributi. Esso si rivolge a quell’ampia fetta di cittadini costituita da disabili, minori, over 60 e – novità dal Senato – i componenti familiari svantaggiati iscritti ai programmi di cura e assistenza, certificati dagli organi pubblici. Il contributo mensile è pari a 500 euro, per complessivi 6mila euro annui. Ad esso di aggiunge un importo integrativo per l’affitto pari a 280 euro al mese (3.360 euro l’anno). Il rateo sale a 630 euro al mese per le persone con almeno 67 anni di età o affette da disabilità gravi; più un contributo affitto di 150 euro al mese. Gli importi verranno accreditati su un’apposita carta ricaricabile, la Carta d’inclusione. Non sarà possibile spendere il credito per giochi con vincite in denaro, oppure per l’acquisto di sigarette, anche elettroniche; soltanto per le spese necessarie, come la spesa alimentare. La durata delle erogazioni è di 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi. Entro il limite massimo di 3mila euro lordi annui, si può aggiungere un reddito familiare come il maggiore percepito (e non è determinante alla prosecuzione dei pagamenti). Il richiedente in possesso dei requisiti può inoltrare la domanda direttamente al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), il nuovo portale del Lavoro, all’interno del sito dell’Istituto.