Conto corrente cointestato: cosa fare in caso di morte di uno dei due titolari

Vi siete mai chiesti come funziona la gestione di un conto corrente in caso di divorzio tra due partner? Scopriamo

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Conto corrente cointestato (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con la specifica del conto corrente cointestato, facciamo riferimento a uno specifico strumento di cui sono soliti avvalersi familiari o nella maggior parte due partner (o coniugi) che decidono per l’appunto di unire i propri risparmi in un unico fondo di gestione. Come può purtroppo succede, però, la vita di due persone può anche intraprendere due direzioni differenti e per tanto i due coniugi arrivare a una separazione: ma cosa succede in questo caso? Scopriamolo insieme: ecco tutto quello che vi serve sapere in una situazione del genere.

Come senz’altro ben sapete, quando due partner sono uniti legalmente e decidono di lasciarsi in via di separazione o ancora di divorzio, si entra in quella delicata fase rappresentata dalla divisione dei beni. Tra questi, inevitabilmente, molto spesso può figurare anche la creazione e sottoscrizione in tempi non sospetti di un conto corrente cointestato: ma come bisogna comportarsi in questo caso? Continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra per scoprirlo.

Divorzio, ecco come viene gestito un conto corrente cointestato

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Conto corrente cointestato (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come prima cosa è bene specificare che, al momento della separazione tra due ormai ex coniugi, tutti i beni dovranno essere equamente suddivisi e per tanto tra questi figura inevitabilmente anche il conto corrente cointestato. Ciò vuol dire che se, ad esempio, ci sono mille euro, cinquecento andranno alla moglie e cinquecento invece al marito. Attenzione, una cosa importante: questa procedura vale sia se la coppia ha scelto la comunione dei beni che se invece ha preferito optare per un regime di separazione.

Perché quest’ultimo però possa valere come valido anche per un conto corrente cointestato, c’è bisogno che il coniuge titolare abbia rilasciato una delega al proprio partner, in alternativa a beneficiare delle somme contenuto al suo interno sarà solo il partner dei due il cui nome e firme figurano tra i documenti.

É proprio la nostra legge, infatti, a stabilire che il conto corrente cointestato appartenga in modo equo a entrambi i partner o titolari interessati. Ed è proprio per questo motivo che la separazione dei beni è l’unica condizione che, in casi specifici, potrebbe permettere un certo margine di manovra e in taluni casi dare la possibilità a uno dei due coniugi di dimostrare la non condivisione delle somme al suo interno. Nel caso in cui, dunque, la separazione e gestione del conto porti a discrepanze e soprattutto discussioni tra i due ex partner, sarà il giudice a intercedere e valutare la situazione.

Per concludere, ecco due piccoli accento che è opportuno sottolineare: al momento della separazione, se uno dei coniugi teme che l’altro possa indebitamente prelevare più della metà spettante e dunque eccedere nelle operazioni, può richiedere al giudice un blocco del conto corrente cointestato stesso, così da tutelare anche la propria parte di denaro. Qualora invece, in tempi precedenti, uno dei due partner abbia sottratto indebitamente una somma ingente e corrispondente a più della metà dei risparmi presenti sul conto, egli dovrà restituire le somme prelevare senza il consenso dell’altro titolare.

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