Ecco perché alcuni lavoratori dipendenti riceveranno a partire dal cedolino di luglio questa somma integrativa. A cosa è dovuto l’aumento straordinari
Si è alle porte del mese di luglio e fervono le prime febbrili attese nei confronti delle ferie. Certo, per molti lavoratori significa superare ben più di un mese (ancora), ma l’arrivo del caldo, compreso nello stress della stagione meno ossigenata dell’anno, fa pregustare quella necessaria stanchezza che fa desiderare i tanto attesi giorni del relax. Ma, appunto, c’è ancora da lavorare, da affrontare quelle ultime sfide, prima della tregua d’estate; sfide che riguardano la quotidianità e pertanto anche quelle vicissitudini che mettono alla prova la sussistenza minima del soggetto impegnato nelle attività, e i suoi familiari.
D’altronde, il legame tra lavoro e famiglia è saldato nero su bianco nella Carta costituzionale ed è alla base delle attività del legislatore quando deve decidere in tema di diritti dei lavoratori. I diritti sono accompagnati dall’esigenza di prolungare le aspettative di miglioramento nel contesto del miglioramento delle condizioni economiche e sociali all’interno del nucleo. Non a caso, anche talune misure di supporto erogate direttamente dall’INPS suggellano concretamente questo rapporto, tenendo conto del reddito e del numero dei componenti inclusi.
Busta paga, chi avrà l’aumento da 80€ già da luglio
In questi giorni di passaggio dal mese di giugno a quello di luglio, si stanno avvicendando vari appuntamenti che riguardano direttaamente e indirettamente i lavoratori (anche in base a quanto premesso). Si pensi alla stessa presentazione della dichiarazione dei redditi, di cui i pensionati e, appunto, i lavoratori stanno procedendo alla compilazione dei modelli 730 con l’ausilio di un commercialista o di un servizio di patronato, mentre ci si incammina verso la scadenza (recentemente prorogata dall’Agenzia delle Entrate) del 20 luglio 2023. Da agosto, scatteranno invece i pagamenti a titolo dei rimborsi dei crediti d’imposta, e andranno avanti fino alla fine di novembre.
Il lavoro dell’ufficio di Riscossione procede parallelamente all’attività di riconteggio ed erogazione straordinaria dell’ente previdenziale. Nello specifico, le attività riguardano le misure di supoorto come l’Assegno Unico per le famiglie. È proprio questo strumento ha mettere in relazione la componente familiare con quella di sostentamento (stipendio, pensione, sussidi). Pertanto, i ricalcoli sono dovuti al recente aggiornamento ISTAT su base degli indici al consumo, affiancato dall’acquisizione delle ultime variazioni ISEE, rapportate tra l’aggiunta di redditi e il numero dei componenti all’interno del nucleo.
Tutto ciò avviene mentre compensi e stipendi non hanno effettivamente guadagnato granché nel corso dell’ultimo anno, dai soccorsi nei confronti della crisi. Ma in particolar modo nell’ambito del lavoro dipendente, non sono mancati passi migliorativi. Proprio il margine, la voragine scavata dall’inflazione nel costo dei consumi e nelle entrate, ha portato alla decisione del governo di procedere all’atteso taglio del cuneo fiscale contributivo, entro il mese di dicembre. Contestualmente stanno per essere applicati, in busta paga, gli aumenti concordati col rinnovo di alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro, molti dei quali firmati nel corso del 2022. Uno di questi incrementi si realizzerà già dalla busta paga di luglio per dipendenti del CCNL Edilizia Industria e Cooperative. Oltre a ricevere, come per tutti gli altri, gli aumenti assicurati dal Decreto Lavoro per i redditi fino a 35mila euro, verrà rilasciato un rialzo pari a 92 euro sui minimi. L’integrazione sta già avvenendo, e in due tranche: la prima, da 52 euro, applicata lo scorso anno; la seconda, pari a 40 euro, a decorrere dal 1° luglio 2023. Quest’ultima rata sale a 80 euro per i lavoratori inquadrati al livello più alto.