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Pensioni

Banca o Posta: dove conviene ritirare la pensione

A breve la nuova tornata pensionistica per la consegna dei ratei. Ecco qual è la modalità migliore per ricevere in tempi immediati la somma

Poste italiane (Foto Adobe – pensioniora.it)

Di solito, quando ci si avvicina nell’occhio del ciclone dell’estate, il passaggio in un ufficio postale diventa, per così dire, gratificante: qualcuno è già fuori città, ha approfittato delle settimane antecedenti le canoniche settimane d’agosto per godersi in santa pace le località delle vacanze, senza le consuete congestioni turistiche e degli “esodati” del relax; pertanto,  gli uffici iniziano a svuotarsi, le file ad accorciarsi e magari, incentivati da un ambiente ben climatizzato, c’è più tempo per soffermarsi allo sportello per dirimere qualche annosa istanza (perennemente rimandata).

Nella realtà dei fatti, forse non è ancora pienamente così la situazione, ma appunto non manca poi molto per sperimentare una routine senza fretta e ansie. Anche alla posta. Certo, gli imminenti giorni non sono i più emblematici per comprovare la comodità appena narrata. È più che prossima la tornata pensionistica di luglio, e gli ambienti postali si riempiranno per qualche giorno dei anziani percettori del trattamento INPS, debitamente convocati secondo il calendario previdenziale.

Banca o Posta: c’è differenza nelle modalità di ritiro?

Sportello ATM (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’esperienza alle porte, come per ogni mese, non è vissuta allo stesso modo dalla completa platea di utenti. Anzi, a suo tempo, qualche percettore ha provveduto a scegliere la modalità dell’accredito diretto sul suo conto corrente, e attendere il movimento in entrata proprio nel giorno corrispondente alla sua presenza fisica in ufficio postale. Ma per molti ha ancora un significato profondo ricevere brevi manu il proprio rateo della pensione in contanti, almeno per evitare continui prelevamenti presso lo sportello automatico ATM, complicati (eventualmente) dalla scarsa educazione tecnologica nella apposita modalità di utilizzo.

In fondo, al di là di uscire da casa per imbattersi nell’appuntamento più atteso, ma al contempo non proprio rilassante, il fattore tempo rimane pressoché immutato. Specialmente se si parla in termini di disponibilità del denaro. La presente sessione non presenterà alcun problema a chi ha il cognome con le prime tre iniziali; la data è certa: 1° luglio 2023. Ma si tratta di un sabato mattina, per cui chi riceverà l’accredito, si accorgerà che la somma non è disponibile effettivamente per un prelevamento pomeridiano allo sportello.

Ancor peggio va dalla lettera D del cognome in poi; l’intermezzo domenicale produrrà un inevitabile slittamento fino ai percettori fanalino di coda della lista. Come tutte le questioni di denaro, la pazienza è d’obbligo. D’altronde, per contro, luglio porterà molti degli aumenti tanto attesi: a partire dalle pensioni minime, con i due indici d’incremento ISTAT, 1,5% in più per i pensionati minimi fino a 75 anni di età e 6,4% per gli over 75, con i ratei che saliranno a quasi 600 euro. A ciò bisogna aggiungere il contestuale aumento del mese pari a 655 euro, prodotto dal ricalcolo per i fattori di anzianità contributiva e di reddito. E ancora, sempre per i redditi più bassi: la quattordicesima INPS; basta aver raggiunto i 64 anni di età ed essere in possesso di redditi annui nei limiti massimi di 10.992,93 euro, oppure di 14.657,24 euro. Per coloro che hanno optato per l’accredito, poco cambia se si è titolare di un conto corrente postale o bancario. Le tempistiche non presentano differenze e la prassi di pagamento si attiene al conto indicato dall’utente al momento della domanda. Parlando di convenienza, le opportunità nascono dalla condotta verso la propria giacenza. Alle Poste, il capitale depositato è garantito da Cassa Depositi e Prestiti fino a 100mila euro; ma lo stesso limite è rispettato dalla garanzia dei gruppi bancari. Ma nei secondi, c’è maggiore possibilità di valorizzare le proprie entrate con un’ampia rosa di strumenti d’investimento personalizzati.

Pubblicato da
Roberto Alciati