Soltanto una questione di ore avvolge gli accrediti delle mensilità sui sussidi al reddito; ma per alcuni percettori non sarà un importo unico. Ecco perché
Si va in direzione del weekend, e per alcuni, la strada inizia a volgere verso il mare. Ma sotto profili meno frivoli, anche l’apparente giornata di riposo ha un significato e un peso su alcune persone non di seconda importanza. Il fine settimana, infatti, farà da intermezzo all’appuntamento più atteso dai cittadini che guardano costantemente alle iniziative dell’INPS: la tornata di luglio relativa alla consegna del trattamento pensionistico. A usufruire pienamente della puntualità che caratterizza il ritiro abituale della pensione presso gli uffici postali, saranno i convocati dei primissimi cognomi dell’alfabeto previdenziale.
Pertanto, già il primo giorno calendarizzato (il 1° luglio) vedrà la sospensione della prassi per mezza giornata (è di sabato) seguita da quella domenicale. Dopodiché gli altri pensionati dovranno pagare lo scotto di un inevitabile slittamento. Quest’ultimo verrà almeno ripagato dalle numerose novità che accompagnano tale circostanza previdenziale. Si sta parlando, in primo luogo, del tanto atteso approdo degli aumenti delle pensioni minime, scanditi dagli indici decisi dalla Legge di Bilancio 2023: 1,5% per i pensionati minimi fino a 75 anni di età; 6,4% per gli over 75, con ratei che toccheranno l’importo di quasi 600 euro.
Sempre per i pensionati minimi, sarà un luglio scandito dall’accredito di somme integrative fino a 655 euro, prodotte dai ricalcoli dell’Istituto, legati a fattori di anzianità contributiva e di reddito. In termini più generali, i trattamenti pensionistici più bassi riceveranno, nella medesima giornata, l’integrazione della quattordicesima INPS. La rata aggiuntiva, infatti, consta di un pagamento annuale nei confronti dei pensionati che hanno compiuto almeno 64 anni di età e hanno un reddito in possesso non oltre i 10.992,93 euro, oppure i 14.657,24 euro.
I riconteggi, avviati sin dal 1° gennaio di quest’anno, sono tutt’ora in essere per regolarizzare tutte le prestazioni in base all’adeguamento ISTAT reso effettivo nella stessa data sulla base degli indici sui beni di consumo, e dunque sull’inflazione. L’indice è pari all’8,1%, comunicato dall’odierna Legge di Bilancio e applicato nel novero degli strumenti economici rispetto alle aliquote reddituali di appartenenza. A tale rivalutazione bisogna aggiungere l’acquisizione delle variazioni ISEE, avute luogo in seno all’aumento delle fonti di reddito all’interno di determinati nuclei familiari e al numero dei componenti.
L’aggiornamento è stato stato dunque esteso a molte altre misure economiche dell’INPS, tra le quali l’importantissimo Assegno Unico per le famiglie e il Reddito di Cittadinanza. Poco più 24 ore potranno bastare per inoltrare la domanda di riconoscimento dell’AUU ed ottenere, oltre alla mensilità di competenza, anche gli arretrati da marzo, mese d’inizio dell’annualità; ma solo fino al 30 giugno 2023, poiché successivamente non vi è alcun diritto sugli arretrati, ma soltanto sul versamento dei ratei mensili correnti. Aggiornamenti anche per il RdC, anch’esso nello spartiacque del 30 giugno, termine per l’inoltro della richiesta per l’ultima chiamata per il. riconoscimento del vecchio RdC. Da luglio, spazio alle nuove misure del Supporto Formazione e Lavoro per i percettori lavoratori, e all’Assegno di Inclusione, per i soggetti non occupabili. Ma in questi pochi giorni, i soggetti iscritti nelle liste del RdC stanno assistendo ad un avvicendamento di pagamenti: tra il 27 e il 28 giugno sono stati evasi i pagamenti della ricarica sulla carta PostePay. Un’anomalia nel flusso finanziario ha però escluso alcuni soggetti: no, non dovranno rinunciarvi, ma sarà sufficiente aspettare la giornata del 29, massimo del 30 giugno per trovare la propria tranche.