Novità per la pensione di reversibilità, ci sono delle modifiche per quanto riguarda le cifre erogate ai superstiti, vediamo i dettagli
Tra i diversi cambiamenti e modifiche che hanno investito diversi trattamenti pensionistici alcuni hanno coinvolto anche la pensione di reversibilità che spetta ai superstiti. Fino a poco tempo fa ad essere coinvolti dalla prestazione erano essenzialmente il coniuge della persona defunta e i figli. In misura minore genitori, fratelli e sorelle hanno diritto alla reversibilità se a carico del defunto.
In caso di morte di un pensionato, quello che spetta ai superstiti è un trattamento diretto, in caso invece di scomparsa di un lavoratore assicurato Inps ai superstiti può spettare un trattamento indiretto. Occorre però, in quest’ultimo caso, che siano rispettati alcuni requisiti di natura contributiva. Si può dire che la pensione di reversibilità è una quota del trattamento di cui godeva il pensionato, in percentuale che varia a seconda del beneficiario che ne fruisce.
Qualche dato sulle cifre della pensione di reversibilità
Tra la modifiche da segnalare per l’importo della reversibilità c’è intanto l’incremento dovuto alla perequazione annuale al tasso di inflazione, aumento previsti per limitare la perdita del potere d’acquisto degli assegni pensionistici. La crescita è stata del 7,3 per cento con rimodulazione della percentuale a seconda del reddito del pensionato.
Altra modifica importante che arricchirà il cedolino del mese di luglio è l’incremento delle pensioni al minimo, comprese le tredicesime, oggi a 563 euro al mese. La crescita è dell’1,5 per cento e del 6,4 per cento per i pensionati di età pari o superiore a 75 anni. A questa cifra sono da aggiungere gli arretrati maturati da gennaio a giugno. Quindi se in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla norma anche le pensioni di reversibilità godranno di questi aumenti.
Ma per la pensione ai superstiti sono da segnalare anche altre novità circa i possibili beneficiari della prestazione. Infatti da gennaio 2023 la legge prevede l’estensione del diritto di fruire di questa pensione anche ai nipoti del defunto qualora siano orfani dei genitori e ai maggiorenni a carico del deceduto se inabili al lavoro. Ricordiamo inoltre che la somma è cumulabile con altri redditi purché non siano superati i 22.315 euro all’anno.
Altre informazioni sulla prestazione
L’importo della prestazione è calcolato sulla base della parentela con il pensionato defunto. Nel dettaglio:
- coniuge con due o più figli spetta il 100 per cento;
- coniuge con un figlio solo spetta l’80 per cento;
- coniuge da solo spetta il 60 per cento;
- figlio solo, minore, studente o inabile spetta il 70 per cento.
Per nipoti, genitori, fratelli e sorelle la misura varia in percentuali dal 30 al 15 per cento. Inoltre si deve ricordare che la reversibilità subisce un taglio (del 25 per cento) nell’erogazione se il reddito del beneficiario supera 3 volte il trattamento minimo. Taglio del 40 per cento se supera 4 volte il trattamento minimo, del 50 per cento se supera 5 volte il trattamento minimo.
La pensione di reversibilità è indiretta se lo scomparso è un lavoratore ancora non in pensione. In questo caso i superstiti hanno diritto alla prestazione se il lavoratore ha versato almeno 15 anni di contribuzione, oppure se ha raggiunto 5 anni di anzianità contributiva di cui almeno 3 di questi precedano la data della morte. Se non si verificano questi casi, i familiari hanno diritto all’indennità di morte, versata una sola volta.