In via di definizione la nuova prestazione che sostituisce il Reddito di Cittadinanza (RdC), cosa sarà possibile acquistare
Ormai la fine del Reddito di Cittadinanza è quasi definitiva con il voto favorevole al Senato di martedì sera. Non resta che attendere il via libero definitivo alla Camera nella giornata giovedì, ma l’approvazione appare sicura visti i numeri in Parlamento. Da gennaio 2024 al via l’Assegno di inclusione del quale potranno beneficiare le famiglie con disabili, figli minori e anziani con almeno 60 anni di età e i soggetti svantaggiati inseriti in progetti di cura e di assistenza sociale attestati dall’Amministrazione pubblica.
Il limite Isee per l’assegnazione della prestazione resta 9.360 euro come per il Reddito di Cittadinanza, ma occorre avere un valore del reddito familiare inferiore a 6mila euro moltiplicato per la scala di equivalenza familiare, un valore immobiliare non superiore a 30mila euro, senza calcolare il valore immobiliare della prima casa se questo non supera i 150mila euro. Nel caso di famiglie composte di sole persone con almeno 67 anni di età o a cui si aggiungono disabili gravi, il reddito familiare è di 7.560 euro all’anno moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza.
Uso del nuovo RdC cosa si potrà acquistare
La nuova misura sarà erogata attraverso una carta ricaricabile analoga a quella utilizzata per il Reddito di Cittadinanza. Il contante versato sulla carta sarà utilizzabile per acquistare generi di prima necessità sarà confermato il divieto di utilizzo per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità. Vietato anche l’acquisto di sigarette, prodotti derivati dal tabacco, sigarette elettroniche, giochi e fuochi artificiali e pirotecnici, e prodotti alcolici.
Tutti i dettagli saranno definiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali insieme a quello dell’economia e della finanze, ma la stretta riguardo l’uso appare certa. Con la Carta inclusione sarà possibile fare prelievi fino a 100 euro per componente del nucleo familiare moltiplicato per la scala di equivalenza e di fare bonifici per il pagamento dall’affitto di casa.
La misura sarà versata per 18 mesi e rinnovata per altri 12 se ancora in possesso dei requisiti. L’importo massimo è fino 6mila euro annui, moltiplicato per la scala di equivalenza, cui si possono aggiungere 3.360 euro annui per l’affitto.
Altre brevi informazioni sull’Assegno di inclusione
La prestazione è di carattere familiare, quindi tutti i requisiti devono essere posseduti congiuntamente da tutti i membri della famiglia al omento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione. Non ha diritto alla misura il nuclei familiare in cui un membro risulti disoccupato nei 12 mesi successivi alle dimissioni volontarie, ad eccezione delle dimissioni per giusta causa o per risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro.
Per richiedere la prestazione occorrerà presentare domanda all’Inps, ma l’accredito dell’Assegno avverrà dopo l’iscrizione presso il SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), nuovo portale del Ministero del lavoro dove sottoscrivere il patto di attivazione digitale, con l’autorizzazione della trasmissione dei dati del richiedente al Centro per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e alle società di intermediazione.
Successivamente andrà sottoscritto il patto di servizio personalizzato presso i sevizi sociali. L’adesione a questa procedura è obbligatoria per tutti i maggiorenni della famiglia che non abbiano carichi di cura. Non seguire questo iter significa l’annullamento immediato della prestazione.