Non bisogna mancare un’urgenza importante per l’Assegno unico e universale in ballo importi cospicui da recuperare
L’Assegno unico e universale è il più importante intervento a favore di genitorialità e natalità nel Paese. La misura, versata dall’Isee su istanza per via digitale sul portale dell’Istituto, ha riunito dal mese di marzo dello scorso anno in un unico bonifico tutti le precedenti misure per i figli, dalle detrazioni fiscali per i figli a carico al premio alla nascita, dall’assegno di natalità a diverse agli assegni per il nucleo familiare.
Unica eccezione rimane il bonus asilo nido che l’Inps eroga separatamente su richiesta specifica del familiari del bambino. L’Assegno unico e universale è versato e calcolato in relazione alla composizione del nucleo familiare, all’età della prole e al valore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare. La comunicazione dell’Isee va fatta contemporaneamente alla spedizione della richiesta del beneficio e rinnovata periodicamente.
Dopo una fase prima sperimentale, la misura è divenuta effettiva a partire dal mese di marzo e con alcune novità tra le quali la possibilità di non spedire il rinnovo della domanda per la famiglie già richiedenti l’anno precedente, di cui l’Istituto ha sua disposizione tutti i documenti. Rimane confermata la necessità di inviate all’Inps tutte le modifiche di tipo anagrafico, familiare e reddituale che possono causare variazioni nelle somme versate e aggiornare in ogni modo l’Isee per tutti i beneficiari. C’era anche una data di scadenza per l’invio della dichiarazione aggiornata e incorso di validità
La data indicata era quella del 28 febbraio 2023. Con la spedizione entro quella data si è ottenuto un Assegno unico conforme alla situazione economica familiare. Al contrario non aggiornando l’Indicatore si ha diritto solo alla somma minima prevista per ogni figlio a carico, come chi ha un Isee familiare superiore ai 40mila euro. Ma esiste un sistema per recupere gli arretrati da marzo a giugno.
Se non si è provveduto a comunicare la versione aggiornata dell’Indicatore entro il 28 febbraio, c’è tempo per riparare inviando l’Isee entro il 30 giugno. In questo modo si recuperano tutti gli arretrati da marzo a giugno di quest’anno. L’Inps infatti provvederà a versare la differenza tra quanto pagato da marzo a giugno senza l’Indicatore in corso di validità e quanto compete in base al modello aggiornato, con riferimento all’annualità 2021.
A ribadire la possibilità di avere tutti gli arretrati di competenza è lo stesso Istituto di previdenza sociale con la circolare numero 41 del 7 aprile del 2023. Se al momento della lavorazione dell’Assegno unico e universale l’Isee non è ancora aggiornato, la misura è versata con il trattamento minimo. In caso di presentazione dell’Indicatore entro il 30 giugno l’Inps accredita automaticamente i conguagli con gli importi più elevati e i relativi arretrati
Dunque una opportunità da non perdere per quanti possono ottenere delle erogazioni più consistenti, ma non hanno ancora provveduto alla spedizione della documentazione valida. Non inviando la dichiarazione si ha diritto esclusivamente alla cifra minima indicata dalla norma. Mentre se l’Isee è inviato dopo la data di scadenza, il 30 giugno, si ha diritto agli importi conformi solo a partire da quando si comunica il nuovo Indicatore, perdendo la possibilità di avere gli arretrati che competono.