Pensioni luglio, chi troverà 200€ in più sul conto

Quali pensioni saranno più pesanti nel mese di luglio, vediamo chi troverà nell’assegno diverse centinaia di euro in più

pensioni arretrati
Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

In arrivo le pensioni per milioni di cittadini con delle buone notizie per molti titolari di trattamenti previdenziali. Infatti dopo un’attesa di qualche mese sono erogati gli aumenti delle pensioni inferiori e fino al minimo indicato dall’Inps che ammonta a circa 563 euro al mese. L’incremento era stato deciso in sede di legge di bilancio, ma l’applicazione della norma è stata ritardata per garantire l’esattezza dei conteggi a favore degli aventi diritto.

L’aumento è di natura transitoria e sarà dell’1,5 per cento nel corso del 2023 e del 2,7 per cento nel prossimo anno, compresa la tredicesima mensilità. Per i pensionati con almeno 75 anni di età l’incremento per l’anno 2023 è pari al 6,4 per cento. Per l’anno in corso quindi gli importi saranno di 572,20 euro, maggiorati fino a 599,82 euro per gli ultra 75enni. A questa somma sono da aggiungere gli arretrati che sono maturati tra gennaio e giugno.

Pensioni di luglio più ricche

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Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dunque a luglio oltre agli incrementi per le pensioni minime, sono previsti anche gli arretrati da gennaio a giugno. Per quanto riguarda i pensionati fino a 74 anni gli arretrati complessivi ammontano a circa 51 euro, mentre per quanti hanno almeno 75 anni l’ammontare comlessivo degli arretrati può arrivare fino a 216 euro. Quindi una somma discreta che rende più consistenti gli assegni per molti pensionati.

La misura è stata introdotta per contrastare gli effetti negativi degli aumenti dei prezzi al consumo, ma ne sono escluse le prestazioni di carattere assistenziale (per esempio l’assegno sociale o l’invalidità civile) perché non fiscalmente imponibili. Da ricordare inoltre che il meccanismo delle integrazioni al minimo, che consente gli aumenti in svolgimento, non è previsto nemmeno per quanti hanno versamenti contributivi effettuati esclusivamente a partire dal 1996 (contributivo puro).

Ma le novità incoraggianti non finiscono con gli aumenti dei trattamenti minime. Infatti sono attesi con luglio gli accrediti della quattordicesima mensilità aggiuntiva per quanti, sono stimati in circa 3 milioni di titolari di pensioni, possiedono i requisiti previsti dalla norma. A questo proposito che i pensionati convolti riceveranno dall’Istituto di previdenza sociale una comunicazione dettagliata sulla quattordicesima. La prestazione è pagato in via provvisoria, l’effettivo diritto sarà verificato con il confronto dei dati reddituali consolidati.

Trattamenti incrementati per gli aventi diritto

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Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

La mensilità aggiuntiva è pagata a chi riceve pensioni fino a 2 volte il trattamento minimo precisato dall’Inps. Il versamento è connesso al possesso di determinati requisiti anagrafici (occorrono almeno 64 anni di età), contributivi e reddituali personali. La cifra accreditata è progressiva e varia secondo i gli anni di contributi versati e il reddito denunciato dalla persona coinvolta.

Il pagamento della quattordicesima è completo se il reddito giunge fino a 10.992 euro annui (1,5 volte la pensione minima) con aumenti in relazione agli anni di contributi versati (sono versati 655 euro con 25 anni di contributi per i dipendenti, 28 per gli autonomi) e parziale con redditi fino a 11.143 euro. Anche la mensilità aggiuntiva per le pensioni fino a due volte il trattamento minimo è piena con reddito fino 14.657 euro (si hanno 504 euro con 25 anni di contributi per i dipendenti e 28 per gli autonomi) e parziale con reddito non superiore a 15.161 euro.

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