Una delle questioni più spinose a cui andiamo incontro quando si tratta dell’eredità è rappresentata proprio dalla gestione di un immobile
Senza dubbio, quando si entra nell’ambito delle questioni ereditarie e dunque della gestione del testamento, è quasi d’obbligo avvalersi del volere e soprattutto dell’autorità competente. Il motivo è molto semplice ed è che solitamente, quando si tratta dell’eredità, si ha a che fare con questioni molto spinose e che spesso possono portare anche all’insorgenza di numerose discussioni all’interno dello stesso nucleo familiare per quanto riguarda proprio la successione tra gli eredi. Per cercare di capirne di più, continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Proprio per questo motivo, ci sono alcuni consigli che proprio non possono essere sottovalutati per quanto riguarda la gestione e l’amministratrice della propria successione. Innanzitutto, si fa sempre fede in primo luogo a quanto viene scritto e detto all’interno del testamento, in quanto è proprio questo documento così importante che rappresenta quelle che sono le volontà del caro ormai defunto. In secondo luogo, si deve sempre affidarsi a un notaio per la sua lettura e in alcuni casi specifici a un avvocato o a un giudice per la gestione dei beni in questione. Ma cosa succede quando si diventa titolari di un bene immobile tra piú eredi? Per scoprirlo, continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Una situazione che spesso si può verificare, infatti, è proprio quella di vedersi diventare titolari di un bene immobile che risulta essere indivisibile. Cosa significa? Che magari a essere designato come suo titolare non è un solo erede ma bensì una pluralità che devono per tanto trovare un modo per gestire e soprattutto dividere equamente l’immobile in questo in modo calibrato e soprattutto che non rappresenti soprusi di nessun tipo. Non è dunque difficile immaginare come un immobile divisibile in modo semplice e ancje architettonico rappresenti una opzione nettamente più gestibile.
Quando però l’appartamento o la casa in questione non sono divisibili, allora la questione diversa molto più complessa. In questo caso infatti sono ben due le opzioni che possono essere vagliate. In un primo momento, infatti, il giudice lascia libertà d’azione agli eredi interessati e dunque permette loro di trovare un accordo in modo equo, autonomo e soprattutto indipendente. Tuttavia, c’è anche una seconda opzione che entra in gioco proprio nel caso specifico in cui gli eredi in questione non riescano a trovare un punto di incontro in modo autonomo e dunque interpersonale.
In questo secondo caso, dunque, per quanto riguarda la gestione di un immobile indivisibile tra più eredi, l’opzione più accreditata oltre che l’unica possibile è quella di rivolgersi e dunque affidarsi all’autorità e alla volontà di un giudice. Sarà proprio lui, infatti, ad avere potere discrezionale e potrà per tante decidere in che modo e a chi assegnare l’immobile, stabilendo in questo caso anche la presenza di un titolare avente la quota maggiore dell’eredità. Ovviamente, affinché la sua decisione possa ritenersi valida, egli deve sempre e comunque fornire una giustificazione che si possa definire valida e soprattutto adeguata.