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Sorpresa in busta paga, chi troverà un super extra a luglio

La busta paga per il mese di luglio potrebbe essere decisamente favorevole per alcuni lavoratori e pensionati. Da cosa dipendono le maggiorazioni

Aumento luglio (Foto da Canva) – pensioniora.it

La busta paga è quel documento che ogni mese viene obbligatoriamente inviato in cartaceo o tramite mail al lavoratore dipendente, il quale ha diritto a controllare tutte le voci che compongono il suo stipendio finale. Non è un documento semplice da decifrare. Nella parte superiore è presente tutta l’anagrafica del dipendente. Il corpus centrale è rappresentato dallo stipendio netto e lordo del dipendente. Le informazioni aggiuntive riguardano anche le trattenute fiscali, o ad esempio quelle riguardanti le addizionali comunali e regionali. Sono presenti inoltre eventuali bonus, trattenute fiscali ulteriori, o maggiorazioni dovute a motivazioni varie. L’ultima sezione è dedicata al montante ferie, contributi, e l’accumulo del TFR.

Il mese di luglio per i lavoratori può essere un mese particolare. Difatti alcuni lavoratori e pensionati hanno diritto alla quattordicesima mensilità, stabilita in base al contratto collettivo nazionale di categoria, o dagli accordi col datore di lavoro. Essa rappresenta una mensilità aggiuntiva calcolata sulla somma del numero di mesi lavorati all’interno dell’anno diviso per 12. Tuttavia in questo contesto, quando si parla dello stipendio del mese di luglio maggiorato, non ci si riferisce alla quattordicesima mensilità. Ma a qualcosa che ha a che fare con l’Agenzia delle entrate.

Cos’è il rimborso IRPEF del mese di luglio

Busta paga (Foto da Canva) – pensioniora.it

Dunque non è la quattordicesima mensilità a dettare la maggiorazione dello stipendio sulla pensione di cui questo articolo parla. La dichiarazione dei redditi per il 2023, dunque riferita al 2022, è un conteggio ed un documento che va inviato all’Agenzia delle entrate entro i termini previsti. Per quanto riguarda il 730 si ha tempo fino al 2 ottobre. Nonostante i tempi siano dilatati, prima si presenta e meglio è. Questo specialmente ai fini del rimborso.

Di cosa si tratta quando si parla del rimborso IRPEF? Al termine del documento riassuntivo sul 730 o su modello persone fisiche, è inserito un quadro riepilogativo in fondo al quale è presente la cifra da versare o da richiedere indietro. Ciò significa che ogni anno si può avere un debito o un credito con l’Agenzia delle entrate. Nel caso di debito esso andrà pagato tramite il modello F24. Nel caso di credito, il rimborso può essere richiesto direttamente all’Agenzia delle entrate. A generare un credito può essere ad esempio la cndizione in cui la  detrazione fiscale proveniente da spese sanitarie superi il dovuto.

Quando arriva il rimborso IRPEF

Busta paga (Foto da Canva) – pensioniora.it

E per alcuni lavoratori e pensionati è proprio il mese di luglio quello che potrebbe regalare il rimborso IRPEF. Tutto ciò solo se la dichiarazione dei redditi è stata presentata entro il 31 maggio. Questo rimborso può essere ottenuto sulla busta paga se il datore di lavoro è il sostituto d’imposta. Nel caso in cui si sia pensionati, il rimborso avviene generalmente due mesi successivamente alla richiesta presso l’Agenzia delle entrate.

Chi aspetterà la scadenza finale del 2 ottobre per presentare la dichiarazione dei redditi e verificare un eventuale credito, dovrà aspettare il mese di dicembre per ricevere il rimborso. In definitiva uno stipendio decisamente maggiorato nel mese di luglio non dovrà sorprendere alcuni lavoratori aventi diritto al rimborso IRPEF, che potrebbero riceverlo insieme allo stipendio, come in un’altra data all’interno dell’arco mensile.

Pubblicato da
Giulia Borraccino