Molti percettori del Reddito di Cittadinanza vedranno la misura scadere proprio nel mese di luglio: ecco i possibili scenari
Come ben sappiamo a partire dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza andrà definitivamente in pensione lasciando il posto all‘Assegno di Inclusione. Il governo Meloni e in generale tutto il centro – destra, non ha infatti mai visto di buon occhio la misura di sostegno al reddito ed introduzione al mondo del lavoro emanata dal governo Conte nel 2019.
Una delle prime modifiche al RdC è avvenuta, da parte del governo Meloni, attraverso la Legge di Bilancio 2023: la platea di percettori è stata divisa in occupabili e non occupabili. Per gli occupabili, ovvero per tutti coloro che hanno dai 18 ai 59 e non hanno nessun problema a lavorare, il RdC è stato erogato a partire da gennaio 2023 e per i successivi 7 mesi e senza la possibilità di rinnovo.
Reddito di Cittadinanza: cosa accade ai percettori a cui scadono i 7 mesi
Ne consegue che, da gennaio a luglio sono passati 7 mesi per cui, entro la fine del prossimo mese, molti percettori del RdC non potranno più avere la ricarica mensile. Cosa accadrà a partire dal mese di luglio a questi percettori? I possibili scenari sono ben 4: vediamoli tutti in questo articolo di PensioniOra.
La regola dei 7 mesi del RdC non riguarda solo i nuovi percettori, ovvero quelli che hanno richiesto la misura a gennaio 2023, ma anche per i vecchi percettori, ovvero per quelli che hanno usufruito della misura per 18 mensilità. Per quanto riguarda i nuovi percettori, ovvero quelli che hanno avuto il RdC a partire da gennaio 2023, vale la regola dei 7 mesi ma tutto dipende da quando hanno iniziato a percepire la prima mensilità.
Coloro che hanno ricevuto la prima ricarica a gennaio avranno l’ultima ricarica nel mese di luglio; coloro che l’hanno ricevuta a febbraio avranno il RdC fino ad agosto e fino a settembre chi ha avuto la prima ricarica nel mese di marzo. Questo accadrà fino al 31 dicembre 2023 dal momento che, a partire dal 1° gennaio 2024 entrerà in vigore l’Assegno di Inclusione.
Continueranno invece a ricevere il RdC coloro che, alla scadenza delle sette mensilità hanno firmato un Patto di Inclusione e sono stati quindi presi a carico dai servizi sociali. Sugli inattivabili al lavoro c’è un problema: non vi è certezza sulla loro inclusione, nel 2024, nell‘Assegno di Inclusione, dato che si tratta di categorie di confine tra gli occupabili e i non occupabili .
Infine, un ultimo appunto riguarda i nuclei familiari al cui interno sono presenti disabili, minori ed over 60. Queste persone rientrano nei “non occupabili” per cui non esiste il limite dei 7 mesi di erogazione del RdC come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023. Questo significa che queste persone continueranno a ricevere RdC per tutto il 2023, e a gennaio potranno percepire l’Assegno di Inclusione.
Assegno di Inclusione: cosa accade dal 1° gennaio 2024
Il nuovo Reddito di Cittadinanza, ovvero l’Assegno di Inclusione, sarà erogato a partire dal 1° gennaio 2024 ai nuclei familiari con disabili, minori e over 60 a carico. A questi nuclei familiari spetta un assegno mensile di 500 euro all’anno a cui va aggiunto un contributo affitto di 280 euro al mese. Totale annuo di oltre 9 mila euro.
Sono poi previsti aumenti per quanto riguarda i nuclei familiari dove ci sono persone che hanno più di 67 anni o con persone in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza. In questo caso l’Assegno d’Inclusione sarà di 7.560 euro all’anno, ovvero 630 euro al mese. I futuri percettori si chiedono quale sarà il limite di prelievo dalla carta dei soldi relativi all’Assegno d’Inclusione.