C’è tempo entro questa scadenza per permettere ad una specifica platea di beneficiari di ottenere un’annualità di sussidio. Come bisogna fare
Quelli delll’INPS sono mesi già sufficientemente roventi prima ancora che giungesse la tappa col primo giorno di solstizio d’inverno. Un lavoro che sin dall’inizio dell’anno è andato intensificandosi, in concomitanza con l’appuntamento più importante per l’Agenzia delle Entrate e per i contribuenti, ovverosia la presentazione della dichiarazione dei redditi. Non tutti i contribuenti sono tutt’oggi osteggiati da questa incombenza, dato che alcuni di essi hanno provveduto ad espletare l’iter entro lo scorso 31 maggio. Sono coloro che hanno inoltrato telematicamemte i modelli 730 precompilati dall’Agenzia delle Entrate.
Per gli altri contribuenti, quelli che sono caratterizzati da situazioni reddituali più complesse, la scadenza delle loro presentazioni è stata di recente prorogata al 20 luglio; l’inoltro telematico riguarda il modello compilato secondo le modalità classiche (in autonomia, tramite l’assistenza di un commercialista o di un servizio di patronato). Ma i primi usufruiranno prioritariamente dei rimborsi degli eventuali crediti d’imposta (a partire proprio da luglio); i secondi, riceveranno gli accrediti ad iniziare dal mese di agosto per protrarsi alla fine di novembre. I rimborsi approderanno direttamente sui cedolini INPS per i pensionati, e in busta paga per i lavoratori dipendenti.
Tale sforzo serve a portare avanti quell’opera di rettifica delle misure economiche erogate dall’INPS, e dallo stesso Istituto or ora revisionate. Le stesse pensioni sono oggetto di interessanti ricalcoli che stanno mettendo in evidenza dei conguagli positivi; questi ultimi sono derivanti dall’adeguamento ISTAT sui beni di consumo, in base agli indici inflazionistici e quindi gli importi sono stati ritoccati sull’indice definitivo dell’8,1%, scremato a seconda dell’aliquota reddituale di appartenenza. Lo stesso è avvenuto per le pensioni minime, sebbene in attesa concretamente degli accrediti.
Un ulteriore aggiustamento arriva dall’aggiornamento considerato dalle variazioni ISTAT e dalla considerazione del numero dei componenti all’interno del nucleo familiare. Non a caso, un’altra misura posta a diffusa revisione è quella dell’Assegno Unico per le famiglie, soggetta infatti alla presenza – in special modo – dei soggetti maggiorenni portatori di reddito. Oltre che per i richiedenti che hanno inoltrato le domande prima della scadenza del 30 giugno, riceveranno anche gli arretrati risalenti da marzo, ossia dall’inizio della seconda annualità di erogazioni dell’AUU.
Non poteva mancare il capitolo del Reddito di Cittadinanza, anch’esso coinvolto come tutte le altre misure economiche erogate dall’INPS. Resta il fatto che si tratta di un momento di passaggio estremamente delicato, visto che il mese di giugno, agli sgoccioli, rappresenta l’ultima chiamata per i percettori del vecchio RdC. Dopodiché la potenziale platea si dovrà affidare alle nuove misure come il Supporto Formazione e Lavoro per i lavoratori, e l’Assegno di Inclusione per i soggetti non occupabili. Ad essi si aggiungono anche delle proroghe: i soggetti sono gli esodati del RdC, che vedono la loro ultima ricarica a luglio (cioè, la settima ricarica). L’approvazione al Senato del Decreto Lavoro ha esteso i pagamenti nei loro confronti fino alla fine del 2023. Si tratta, dunque, di un totale di nuove 12 ricariche; mentre per la definitivamente cessazione del vecchio RdC si attenderà il nuovo termine del 31 ottobre 2023.