Niente lunghe vacanze per gli uffici che potrebbero convocare questi percettori per regolare la loro posizione utile a ricevere fino alla scadenza le somme
Si apre la stagione estiva ma le temperature sono roventi già da diversi mesi presso gli uffici della Pubblica Amministrazione. È, infatti, per una strana coincidenza che molti dei principali adempimenti a carico dei cittadini avvengono poco prima delle lunghe settimane di riposo o di una particolare festività. C’è però da dire che buona parte del lungo processo di esaurimento dell’intenso lavoro all’interno – nella fattispecie – dell’INPS, è in corso sin dai primi mesi dell’anno. Ovviamente si sta parlando di esborsi a favore dei cittadini, ma da una manciata di settimane sono in svolgimento le prassi che consento allo Stato di passare all’incasso.
In tal senso, la prima forma di finanziamento (e di questo si parla) è rappresentata dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Il pagamento annuale delle tasse a carico di una buona parte dei contribuenti è iniziato a maggio e si sta avviando verso la coda degli adempimenti: non si parla più di una scadenza in serrata prossimità, grazie alla recente proroga che ha posto il termine ultimo delle consegne dei modelli 730 al 20 luglio 2023. Una parte dei contribuenti, comunque, ha archiviato la prassi sin dalla fine di maggio: sono coloro che hanno presentato i modelli precompilati dalla stessa Agenzia delle Entrate.
I primi a provvedere alla consegna telematica, sono anche coloro che già dal prossimo mese riceveranno i rimborsi del credito d’imposta. Per gli altri contribuenti, attivatisi con la compilazione tramite le classiche modalità di compilazione (in piena autonomia, mediante i servizi di un commercialista o di un patronato), i pagamenti partiranno ad agosto e si protrarranno fino a settembre. Insomma, assieme ad altre forme di incasso (come le imposte), lo Stato provvede ad alimentare quelle stesse casse che nutrono le misure economiche di supporto ai cittadini.
Non si parla soltanto di pensioni, sebbene stiano vivendo quasi in eguale misura il terremoto che sta rivoluzionando le tabelle di differenti sussidi e indennità. D’altronde i ricalcoli risalgono al varo degli indici effettivi confermati dall’adeguamento ISTAT dei beni di consumo, sulla base dei fattori inflazionistici. Oggigiorno, dunque, i conteggi hanno prodotto dei conguagli positivi, legati altresì a variazioni ISEE e del numero dei componenti di una famiglia; è il caso dell’Assegno Unico per le famiglie, così come per il Reddito di Cittadinanza. L’accredito di questi importi, assieme a quelli che accompagnano le pensioni minime, dovrebbe avvenire proprio per i giorni di luglio.
D’altro canto, il Reddito di Cittadinanza si trova nel pieno della conversione alla nuova MIA. L’ultima “chiamata” del RdC vecchia maniera è stata a giugno, con le ultime domande accolte. Gli altri potenziali percettori saranno invece introdotti, se lavoratori o meno, alle misure del Supporto Formazione Lavoro e dell’Assegno d’Inclusione. Nel frattempo, non si è interrotto il processo di reinserimento professionale propedeutico al RdC. Anzi, non conosce ferie. Sì, perché in molti Comuni di residenza, si stanno procedendo alla convocazione dei beneficiari del sussidio. Mentre per la sottoscrizione del Patto sociale, il referente è il Centro per l’Impiego, l’appuntamento con il Comune di residenza fissato dai servizi sociali ed è fondamentale ai fini della proroga del sussidio: in questo caso si firma il Patto di inclusione sociale. Ed avviene direttamente con un messaggio via sms: come indicato dalla stessa convocazione, la presentazione è obbligatoria per non incorrere alla decadenza del RdC.