Contributi a fondo perduto per l’impresa femminile. Le donne che vorranno investire tempo e risorse in un progetto lavorativo, potranno beneficiare di incentivi pubblici
L’impresa femminile da decenni anni è diventata una voce importante degli investimenti pubblici. Questo per sostenere l’emancipazione imprenditoriale della donna, ed in generale la parità di genere nel mondo del lavoro. Anche se forse non è proprio questo l’obiettivo di base, a parere di chi scrive può essere una risposta alla discriminazione di genere ancora fortemente presente nel mondo del lavoro dipendente.
Le statistiche, nonostante sia stato istituito un ministero ad hoc sulla parità di genere, riportano che nelle posizioni apicali, le donne sono presenti in percentuale nettamente inferiore rispetto agli uomini. Stesso discorso per quanto riguarda gli scatti di carriera e la retribuzione media mensile su tara annuale.
Dunque è un po’ come per dire: “dato che il lavoro dipendente non vi premia, vi aiutiamo a premiarvi da sole”. In Italia le risorse al femminile in campo scientifico e tecnologico stanno emergendo relativamente da poco tempo. È cultura nostrana che esistano dei lavori femminili e dei lavori maschili e, oltre il ruolo della casalinga e di cura della famiglia, la donna nei decenni di pseudo emancipazione, si è contraddistinta come presenza nei lavori di educazione, quali ad esempio l’insegnamento.
Invitalia è l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del ministero dell’Economia. Il suo obiettivo è dare una spinta alla crescita economica del paese, focalizzando il proprio lavoro nei settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione. Particolare focus è attivato nelle aree di crisi e nel Mezzogiorno. Uno degli scopi interessanti di Invitalia è l’accelerazione della spesa dei fondi comunitari che, come purtroppo è noto, in Italia spesso finiscono in una bolla di sapone. Ciò a rappresentare il fatto che alcune opportunità nel nostro paese vengono sprecate anche a causa della scarsa attitudine imprenditoriale dei cittadini. Ed allora si punta sulle donne.
Il fondo impresa femminile si rivolge i progetti delle donne di qualunque tipologia. Che siano piccoli o grandi, già costituiti o di nuova costituzione poco importa. Anche le persone fisiche possono richiedere il finanziamento, assumendosi l’impegno di costituire una nuova impresa dopo l’accettazione delle agevolazioni. Sono quattro le tipologie di imprese femminili accolte dal Fondo impresa in Italia:
Le agevolazioni economiche consistono in tre tappe. L’anticipo, il quale non è superiore al 20% del totale delle agevolazioni concesse. Il primo pagamento, è di percentuale non inferiore al 40% e non superiore al 80% delle spese pattuite. Ed infine il saldo, che viene erogato entro tre mesi dalla data di ultimazione del programma di spesa.
I programmi di investimento finanziati da Invitalia riguardano i settori dell’Industria, dell’Artigianato, della trasformazione di prodotti agricoli, commercio e settore turismo. Il plafond totale è di 200 milioni di euro. A questa cifra si aggiungono altrettanti 200 milioni di euro per le startup innovative e le nuove imprese.
Per le nuove imprese, oppure quelle costituite da meno di 12 mesi, i progetti di investimento per cui viene erogato un contributo a fondo perduto devono presentare un programma di spesa fino a 250 mila euro. L’incentivo consiste nel 80% per i progetti fino a 100mila euro entro un tetto massimo di spesa di 50mila euro. Questa agevolazione viene aumentata fino al 90% per le donne disoccupate.
Per i progetti fino a 250mila euro, il contributo a fondo perduto copre il 50% delle spese, fino a un massimo di 125 mila euro. Nel caso in cui l’impresa sia attiva da più di 12 mesi, i progetti di investimento salgono ad una cifra di 400mila euro allo scopo di sviluppare nuove attività o ampliare altri esistenti. In questo caso l’agevolazione è un mix tra contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero.