Molti percettori dell’Assegno Unico non stanno ricevendo le ricariche: chi riceverà questo SMS non lo riceverà nemmeno a luglio
L’Assegno Unico Universale è una delle misure che il governo Meloni ha deciso di prorogare anche per il 2023. La misura, introdotta nel marzo 2022 dal governo Draghi, è un aiuto economico alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni e senza alcun limite di età nel caso di figli con una qualche disabilità.
I beneficiari dell’AU ricevono la ricarica ogni mese direttamente dall’INPS e sulla carta indicata in fase di domanda. Al momento della domanda bisogna infatti inserire il codice IBAN. Per il 2023 il governo Meloni ha non solo prorogato l’Assegno Unico ma ha introdotto varie maggiorazioni che riguardano i nuclei familiari numerosi e quelli in cui sono presenti disabili.
Rispetto allo scorso anno, nel 2023 l’Assegno Unico è erogato in due date ben distinte: da giorno 10 di ogni mese e fino alla giornata del 20 di ogni mese avranno la ricarica coloro i quali non hanno subito variazioni dell’importo dell’AU nel corso delle mensilità precedenti. Questo vuol dire che non ci sono state modifiche che riguardano il nucleo familiare come la nascita di un nuovo figlio, ad esempio.
Il giorno 20 di ogni mese saranno invece pagati i beneficiari che hanno diritto al primo versamento in assoluto della prestazione e quelli cui spetta una cifra diversa rispetto al mese precedente. Nonostante questa divisione ben precisa, i percettori dell’Assegno Unico stanno notando ritardi per quanto riguarda le erogazioni.
I ritardi sono dovuti dall’INPS dal momento che l’Istituto sta procedendo con vari ricalcoli e conguagli che riguardano proprio la misura. Se da una parte vari percettori stanno ricevendo conguagli in addebito, altri li stanno avendo a credito. Le decurtazioni andranno avanti anche per mesi nel caso in cui la cifra erroneamente accreditata risulta essere alta.
Un altro motivo di ritardo riguarda la situazione di stallo a causa di problematiche diverse accertate nella fase di effettiva liquidazione. Questo stallo può riguardare le domande di Assegno per le quali l’istruttoria preliminare non è stata completata per mancanza della documentazione necessaria.
Molti percettori dell’Assegno Unico non sono a conoscenza del fatto che ogni variazione anagrafica che avviene all’interno del nucleo familiare deve essere notificata all’INPS. Tra queste variazioni c’è senza ombra di dubbio l’età del figlio a carico: l’importo dell’AU varia, infatti, a seconda se il figlio è maggiorenne o minorenne. Per un figlio under 18 si avrà diritto a una cifra maggiore rispetto che per un figlio over 18.
L’INPS, nel corso dei controlli a campione sulle domande dell’AU può accorgersi di incongruenze legate proprio all’età dei figli. E’ questo il caso, ad esempio, in cui il figlio ha compiuto 18 anni. Nel caso in cui i percettori dell’AU non avvertano l’INPS delle variazioni allora l’Istituto invierà un SMS in cui si avverte che il pagamento dell’assegno è sospeso e bisognerà inviare un nuovo modello AU COM.
Dunque, se il genitore non rimedierà comunicando a INPS la novità, anche l’Assegno Unico di luglio sarà sospeso. INPS ha sospeso l’integrazione per figlio diventato maggiorenne in attesa dell’invio di un nuovo modello Rdc-Com/AU aggiornato. Per rimediare a tutto questo il percettore non deve fare altro che inviare a INPS tale modello aggiornato in cui comunica l’avvenuta maggiore età del figlio.