Buone notizie per diversi titolari di pensioni, con il cedolino di luglio sono previste delle sorprese extra e gli arretrati
Con la fine del mese in corso, cresce l’attesa di molti pensionati per l’arrivo della quota di luglio con le comunicazioni dei pagamenti già avviate consultabili sui fascicoli previdenziali del cittadino presenti sul sito dell’Istituto di previdenza sociale. La questione delle pensioni basse resta molto sentita nel Paese con una vasta platea di titolari di pensioni alle prese con assegni di entità irrisoria.
Oggi la soglia delle pensioni minime in Italia è stabilito dall’Inps in circa 563 euro al mese, una somma minima per un assegno dignitoso, versato solo se in possesso di specifici requisiti previdenziali. Il tema si lega a quello delle integrazioni al minimo dal quale tuttavia sono esclusi i percettori di trattamenti con il sistema contributivo puro (contribuzione versata a partire dal 1996) e quelli di prestazioni puramente assistenziale (come l’assegno sociale o le pensioni di invalidità civile).
Con il cedolino del prossimo mese sono in arrivo comunque delle buone notizie per i titolari di pensioni fino al limite indicato a 563 euro. Infatti per tutto l’anno 2023 sono previsti degli incrementi dell’assegno mensile dell’1,50 per cento per le persone di età pari o inferiore ai 75 anni, aumento che sarà del 6,4 per cento per quanti hanno già compiuto i 75 anni. Nel corso del 2024 l’incremento previsto sarà per tutti del 2,7 per cento senza distinzioni di età.
Dunque i cedolini di luglio saranno pari a 572 euro per chi a fino a 75 anni, mentre arriverà a 599 euro per chi ha più di 75 anni. A questa somma sono da aggiungere gli arretrati maturati da gennaio a giugno. Quindi sono da considerare circa 51 euro in più per gli under 75 e circa 210 euro in più per gli ultrasettantacinquenni. Una cifra discreta in una fase così delicata dal punto di vista economico per i pensionati in primis.
Ma le notizia positive non si esauriscono con gli incrementi delle pensioni minime. Difatti sono attesi con luglio i pagamenti della quattordicesima mensilità aggiuntiva per quanti, sono calcolati in circa 3 milioni di pensionati, possiedono i requisiti di legge. Ricordiamo che i pensionati interessati riceveranno dall’Inps una comunicazione specifica sulla mensilità aggiuntiva. Il trattamento infatti è versato in via provvisoria, l’effettivo diritto sarà controllato sulla base delle informazioni reddituali consolidate.
La quattordicesima è versata a chi percepisce trattamenti pensionistici fino a 2 volte il minimo indicato dall’Inps. Il pagamento è correlato al possesso di specifici requisiti anagrafici (servono almeno 64 anni di età), contributivi e reddituali personali. La somma pagata è quindi progressivo e cambia in base agli dati contributivi e reddituali detenuti dal pensionato interessato.
Il versamento della quattordicesima è pieno con reddito fino a 10.992 euro all’anno (1,5 il trattamento minimo) con aumenti in relazione agli anni di contributi versati (con 25 anni di contributi, 28 per gli autonomi, sono versati 655 euro) e parziale, con redditi fino a 11.143 euro. Anche la mensilità aggiuntiva per i trattamenti fino a due volte l’assegno minimo è piena con reddito fino 14.657 euro (con 25 anni di contributi, 28 per gli autonomi, si ottengono 504 euro) e parziale con reddito non oltre i 15.161 euro.