I costi per un avvocato durante una causa di divorzio e di separazione sono variabili a seconda delle specifiche caso per caso
Il momento di una separazione o di un divorzio è sempre piuttosto doloroso per le parti in causa. Sia che il divorzio sia stato causato da conflitti nella coppia, sia che i coniugi abbiano preso questa decisione consensualmente. Una causa di divorzio non solo è molto stressante, ma anche molto costosa. In Italia il divorzio è stato introdotto Nel 1974. In precedenza non era legale questa pratica. Ad oggi, gli avvocati divorzisti si sono moltiplicati anche in vista del fatto che una causa di divorzio è piuttosto remunerativa. I costi possono essere alti al punto che alcune persone decidono di non divorziare proprio per evitare le spese.
I motivi di controversia all’interno della coppia possono essere i più disparati: dall’assegno di mantenimento, alla divisione delle proprietà, all’affidamento dei figli. Per questo, insieme all’istituto del divorzio, esiste quello della separazione consensuale, che è disposta dal legislatore al fine di consentire ai coniugi di separarsi con un iter più rapido. Se la causa giudiziaria è più veloce, anche i costi da sostenere saranno inferiori.
La separazione consensuale è un periodo transitorio nel quale entrambe le parti di comune accordo decidono di sospendere i diritti e i doveri legali derivanti dal matrimonio. La separazione non è definitiva, ma è un periodo di passaggio al termine del quale i due coniugi possono riconciliarsi o divorziare definitivamente . Nonostante adesso esistano delle procedure molto più brevi per arrivare al divorzio, la legislazione italiana non consente di sciogliere direttamente il matrimonio senza passare prima per un periodo di separazione, durante il quale devono essere fatti obbligatoriamente dei tentativi di riconciliazione.
Nel caso invece in cui il divorzio non sia consensuale, né tantomeno la separazione, le parti in causa devono essere assistite da un legale che riesca a strappare all’altro coniuge quanto più possibile delle proprie ambizioni e dei propri desideri. Uno dei nodi cruciali, insieme alla proprietà ed alla casa, è il mantenimento e l’affidamento dei figni. In Italia è ancora consuetudine che in prima battuta i minori vengono affidati alla madre.
Se l’affidamento è consensuale sono stabiliti per legge i giorni in cui anche il padre deve partecipare alla loro vita in presenza e anche attraverso degli assegni mensili. La casa può essere destinata a uno dei due coniugi, in particolare quello a cui è intestata. Se essa è intestata ad entrambi, si può decidere di venderla e di dividere a metà e ricavato. Se la casa è il contenitore in cui abita la famiglia e c’è presenza di figli, il tribunale probabilmente la affiderà al coniuge che avrà l’affidamento dei figli, per garantire ai minori una continuità rispetto alla vita precedente.
Purtroppo, anche se in maniera consensuale, il divorzio non può essere formalizzato se non con la presenza di un avvocato che le parti devono assumere privatamente. L’onorario di base per un legale parte dai 700 euro, ma può superare anche i 3mila euro o i 10mila euro, nel caso in cui le proprietà e le questioni da trattare siano numerose. Lo strumento della negoziazione assistita consente, oltre alla rapidità della causa, anche di sostenere delle spese inferiori per l’assistenza legale.