Quali sono le procedure per ottenere il Reddito di Cittadinanza (RdC) almeno fino al mese di dicembre, ecco le indicazioni
Le prossime saranno le ultime ricariche per diversi beneficiari del Reddito di Cittadinanza (RdC). Difatti la prestazione sta per essere soppiantata da altre misure destinate ad alleviare le situazioni di disagio economico dei nuclei familiari bisognosi. Lo scopo è contenere le spese per le casse dello Stato e limitare la spinta alla mancata partecipazione al mercato del lavoro, che secondo il governo deriva dalle politiche universalistiche di lotta alla povertà.
A settembre prenderà il via il Supporto per la formazione e il lavoro, destinato ai soggetti occupabili, dai 18 ai 59 anni, che non fanno parte di nuclei familiari con elementi fragili (minori, disabili e anziani con almeno 59 anni). Mentre le altre famiglie continuerà l’erogazione del Reddito di Cittadinanza. Ma per queste ultime sarà necessario presentare una nuova domanda?
RdC fino a dicembre per tutti?
Come accennato il Reddito di Cittadinanza non proseguirà per tutti gli aventi diritto. Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio più di 400mila percettori attuali perderanno il beneficio a partire dal mese di settembre, con le nuove regole imposte. Ma per le altre famiglie coinvolte cosa succede? Diciamo immediatamente che non sarà necessario presentare una nuova domanda.
L’erogazione del RdC proseguirà fino a dicembre in modo automatico per le famiglie con persone fragili, mentre nel frattempo si definiranno i particolari della prestazione che partirà dal mese di gennaio del 2024 e che è destinata proprio a questi nuclei familiari. Si tratta dell’Assegno di inclusione che manterrà alcuni parametri del RdC favorendo i nuclei con persone disabili e minori.
Oltre alle famiglie con minori, anziani oltre i 60 anni e disabili potranno godere del Reddito di Cittadinanza fino al mese di dicembre anche quanti sono stati presi in carico dai servizi sociali dei Comuni in quanto non attivabili al lavoro, anche se anagraficamente occupabili e non facenti parte di famiglie con elementi fragili, soggetti considerati inoccupabili dal legislatore.
Queste persone devono essere già seguite dai servizi sociali prima del mese di giugno 2023 con comunicazione da parte dei servizi sociali stessi all’Inps entro la fine del mese, di presa in carico allo scopo di proseguire il versamento del Reddito fino al mese di dicembre. I non attivabili al lavoro sono figure delineate dai “patti per l’inclusione sociale”.
Cosa succede al Reddito di Cittadinanza
Le famiglie non attivabili al lavoro sono quelle per le quali è già stato presentato un progetto per il Reddito di inclusione, oppure le famiglie composte da persone fuori dal mercato del lavoro da almeno 2 anni, senza ammortizzatori sociali e fuori da percorsi presso i Centri per l’impiego. Questa famiglie però devono aver già sottoscritto il Patto di inclusione con i servizi sociali territoriali entro le scadenze previste.
Per gli occupabili invece, da settembre al via il Supporto per la formazione e il lavoro che richiederà una procedura a sé, con la firma della Dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro e del Patto personalizzato di servizio. Si tratta di un’indennità di partecipazione a corsi di avviamento lavorativo o progetti di orientamento nel mondo del lavoro, con un ammontare di 350 euro mensili erogati dall’Inps, per 12 mesi al massimo, non rinnovabile.