Ecco la possibilità di comperare i condizionatori utilizzando questi bonus, quali agevolazioni sono e come ottenerle
Ormai la stagione calda è arrivata con il suo carico di afa e disagi, soprattutto per chi vive nei grandi centri urbani. Il condizionatore è diventato ormai un elettrodomestico largamente diffuso, molto più che qualche anno fa. Il suo utilizzo tuttavia resta uno dei principali motivi di consumo energetico eccessivo, se condotto in maniera poco attenta. L’uso distratto del condizionatore d’aria genera infatti bollette salate, ma i suoi costi non sono esclusivamente economici per le famiglie.
Oltre al consumo energetico esorbitante, è una delle cause maggiori di inquinamento da combustibili fossili, da gas naturale nello specifico. Non stupisce quindi la scelta dell’Unione europea di una graduale trasformazione energetica che prevede tra l’altro l’efficientamento energetico delle case, il piano contro le emissioni inquinanti, nuovi indirizzi per caldaie e infissi e altre misure tra cui una stretta sui condizionatori per il consumo di gas naturale e sull’uso di gas refrigeranti artificiali ormai messi al bando.
I piani europei prevedono la diffusione e l’installazione di almeno 10 milioni di pompe di calore entro il 2027 e di 30 milioni per il 2030, rispetto al 2020. Questi sono alcuni degli obiettivi della direttiva europea Casa green e del piano REPowerEU che potrebbero cambiare le case di milioni di cittadini. Proprio in questo contesto la sostituzione dei condizionatori obsoleti insieme alla elettrificazione degli impianti di riscaldamento invernale può essere agevolata con una serie di bonus fiscali.
Le opzioni per l’istallazione di condizionatori con pompa di calore sono 3 il Bonus di ristrutturazione ordinario al 50 per cento, il più semplice da ottenere, l’Ecobonus al 65 per cento e il Superbonus al 80 per cento. Con il primo (Bonus ristrutturazione) si può avere una agevolazione fiscale al 50 per cento installando solo impianti con pompe di calore, anche non ad alta efficienza energetica, il limite di spesa è di 96mila euro, con sconto massimo di 48mila. Si può effettuare su unità immobiliari residenziali e non bisogna cambiare il precedente impianto di riscaldamento invernale.
Per il bonus ristrutturazione è sufficiente presentare il bonifico parlante, che contiene maggiori informazioni che attestano il pagamento di lavori di ristrutturazioni e di riqualificazione energetica e l’invio della comunicazione al portale Bonus Casa dell’Enea entro 90 giorni.
L’Ecobonus al 65 per cento si applica a qualsiasi tipo di immobile con detrazione massimo di 30mila euro, ma l’intervento deve prevedere anche la sostituzione (totale o parziale) dell’impianto invernale con pompe di calore ad alta efficienza con valori minimi indicati dalla legge. Per ottenere questo beneficio occorre il bonifico parlante dei lavori, la comunicazione al portale dell’Enea, una descrizione dei lavori redatta da un tecnico abilitato, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, asseverazione tecnica e di congruità delle spese, conservazione delle schede tecniche delle pompe di calore montate.
Infine si può usare fino alla fine del 2023 il Superbonus con detrazione al 90 per cento, con intervento trainante o trainato questa installazione. I condomini non hanno particolari condizioni per usare questa opportunità entro il 31 dicembre 2023. Le abitazioni unifamiliari e la unità indipendenti hanno delle condizioni da rispettare oltre la scadenza. Devono avere un reddito massimo di 15mila euro, devono avere un miglioramento di almeno 2 classi energetiche, asseverazione dei requisiti tecnici e di congruità e tutti i requisiti necessari al Superbonus.