Il segnale avvisa in anticipo della necessità di fare rifornimento; ma molti automobilisti non sono a conoscenza dei chilometri ancora a loro disposizione
La soglia del solstizio d’estate è stata appena superata e già ci si appresta a sottoporsi alla lunga, rovente maratona dei gradi che salgono. Qualcuno nella propria, altri dai loro protetti posti di lavoro, iniziano la loro barricata contro il caldo, mettendo in moto i salvifici condizionatori climatici; e sarà un’accensione che nella probabilità dettata dall’esperienza, non calerà il sipario prima della fine del mese di settembre. Dunque, a tutti i possessori dell’apparecchio salva-estate occorre ricordare di approntare una doverosa e accorta pulizia, utile ad evitare gli effetti collaterali sulla propria salute.
L’estate, però, è con tutta evidenza, anche il sinonimo delle vacanze e delle ferie. Nonostante ogni anno si riassestino le abitudini, le quali portano a preferire sempre di più i mesi antecedenti al canonico agosto, dunque giugno e luglio (se non addirittura un anticipo di vacanza a maggio, condizioni meteorologiche permettendo), oppure un periodo immediatamente successivo (a settembre), difficilmente il cittadino medio si sottrae alla tradizione “fuga” dalla città, lasciando così le strade urbane arroventate completamente deserte.
A loro volta, le vacanze ispirano un’attenta e piacevole organizzazione. Di solito il lavoratore passa in rassegna la propria agenda per “selezionare” i giorni interessati del suo relax, li concorda con colleghi e responsabili, li comunica – come si suol dire – all’azienda per tutti gli adempimenti previdenziali. Poi, sin dalla primavera, si entra nel vivo dell’affannosa ricerca di una meta, di un viaggio stimolante e senza brutte sorprese finanziarie, approfittando del netto anticipo anche su biglietti aerei e ferroviari.
Oggigiorno, non si può non approfittare delle settimane sconto sempre più spesso proposte dai siti online delle compagnie aeree o dalle principali aziende ferroviarie; senza dimenticare la convenienza delle linee low cost di pullman che coprono sia il territorio nazionale che quello extra confine. Ma al termine della nutrita lista di opzioni di viaggio non può che esserci la più ricorrente: l’automobile. Rappresenta una sorta di capitolo a sé, data l’onnicomprensione di vari aspetti più o meno gradevoli, ma sicuramente obbligati, che caratterizzano questa scelta o veto.
Dunque, non resta, per chi ha già deciso, di mettersi in moto sull’automobile di proprietà ed affrontare il viaggio verso le preferite località del Belpaese, verso il mare, la montagna o la campagna. Ma prima di varcare i lidi prediletti occorre affrontare le proverbiali difficoltà della marcia, specialmente se le si affronta in prossimità delle grandi partenze di agosto; e le grandi prove sono anche di ordine economico, apertesi con un’ampia manutenzione del mezzo prima della partenza, e proseguite con i costi assillanti del carburante, i caselli autostradali e – anche loro – gli imprevisti.
Il rifornimento costituisce la spesa base e inevitabile, senza molti margini di risparmio; i vacanzieri su quattro ruote, infatti, tendono a familiarizzare con la riserva del proprio veicolo, ottimizzando la percorrenza e per quanto possibile i costi. Non è facile sfruttare al meglio la riserva del serbatoio, dato che l’indicazione in rosso della lancetta sulla plancia hai lo scopo di avvisare l’automobilista che la sosta presso l’area di servizio è molto vicina. Dunque, non è noto a tutti quanto realmente si può ancora camminare con la benzina in rosso, se non affidandosi all’esperienza, alla sensibilità di guida, ma non per molto altro se non si vuole rischiare di restare a piedi. Tutto dipende fai consumi del proprio mezzo, ma di fatto, un’auto può ancora coprire una distanza tra i 50 e gli 80 chilometri. Dal lato tecnico, però, non è molto saggio guidare costantemente in riserva: mentre cala il livello del carburante, la pompa del carburante può introdurre sedimenti che vanno ad ostruire i filtri, causando la diminuzione delle prestazione, ma anche spiacevoli guasti meccanici (specialmente nei convertitori catalitici o nei motori ad iniezione diretta). Un’abitudine più “sana” è quella di mantenere il serbatoio pieno a metà: farà bene anche alla longevità del veicolo. Si evitarerà inoltre quell’ossidazione di parti interne nel sistema di alimentazione, provocata dall’eccessivo contatto di aria con le pareti del serbatoio.