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Bonus e Incentivi

Scadenza assegno unico: restano pochi gioni per adeguarsi

Si avvicina una scadenza per l’Assegno unico e universale, manca pochissimo tempo per rimettere le cose a posto

Assegno unico e universale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come noto l’Assegno unico e universale resta la principale misura a favore di natalità e genitorialità in Italia. La prestazione, erogata dall’Isee su domanda per via telematica, ha assorbito da marzo dello scorso anno in un unico trattamento tutti i precedenti interventi per la prole, dal premio alla nascita agli assegni per il nucleo familiare, dall’assegno di natalità a diverse detrazioni fiscali per i figli a carico.

Unica eccezione resta il bonus asilo nido che continua ad essere erogato autonomamente dall’Inps su domanda. L’Assegno unico e universale è versato e calcolato in base alla composizione del nucleo familiare, all’età dei figli e al livello Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) della famiglia. La comunicazione dell’Isee va fatta contestualmente alla presentazione della domanda del contributo o rinnovata periodicamente.

Scadenza per l’Assegno unico e universale

Assegno unico e universale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Superata la fase sperimentale, la prestazione è divenuta effettiva a partire da marzo e una delle novità del 2023 è stata la possibilità di non inviare una domanda per la famiglie già richiedenti l’anno precedenti. Resta ferma la necessità di comunicare all’Insp tutte le variazioni di tipo anagrafico, familiare e reddituale che possono determinare cambiamenti nell’importo versato e aggiornare comunque l’Isee per tutti i beneficiari. Per questo scopo l’Istituto di previdenza sociale aveva indicato una scadenza entro la quale era necessario inviare la dichiarazione Isee aggiornata.

La data scelta era quella del 28 febbraio 2023. Inviando l’Isee entro quella data si ottiene un Assegno unico conforme alla situazione economica familiare. Invece non aggiornando l’Indicatore si ha diritto solo alla cifra minima prevista per ogni figlio a carico, come chi ha un valore Isee superiore ai 40mila euro. Ma esiste un sistema per recupere gli arretrati per gli aventi diritto.

Se non si è provveduto ad inviare la versione aggiornata dell’Isee entro il 28 febbraio, c’è tempo per rimediare fino al 30 giugno. In questo modo si ottengono tutti gli arretrati da marzo a giugno di quest’anno. L’Inps infatti provvederà a pagare la differenza tra quanto versato da marzo a giugno senza l’Indicatore in corso di validità e quanto spetta in base alla versione aggiornata dell’Indicatore, con riferimento all’anno 2021.

Possibili arretrati per gli aventi diritto

Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

A confermare la possibilità di ottenere tutti gli arretrati eventualmente spettanti è lo stesso Istituto di previdenza sociale con la circolare numero 41 del 7 aprile del 2023 che se al momento della lavorazione dell’Assegno unico e universale l’Indicatore non sia stato ancora aggiornato “la prestazione sarà erogata con gli importi al minimo di legge, fermo restando che l’Isee venisse presentato entro il 30 giugno 2023, l’Inps provvederà a un conguaglio d’ufficio garantendo gli importi più elevati della prestazione e i relativi arretrati“.

Dunque una possibilità da non mancare per quanti possono pretendere delle erogazioni più consistenti, ma non hanno ancora provveduto all’invio dell’Isee in corso di validità. Non inviando la dichiarazione si ha diritto esclusivamente alla somma minima disposta dalla legge. Invece se l’Isee è inviato successivamente alla data di scadenza, ricordiamo il 30 giugno, si ha diritto alle somme adeguate solo a partire da quando si invia il nuovo Indicatore, perdendo la possibilità di ottenere gli arretrati che spettano.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano