RdC, pioggia di cancellazioni: controlla se rischi anche tu

Cosa succede al Reddito di cittadinanza (RdC) dopo la riforma introdotta dal governo, migliaia le cancellazioni

riduzione beneficiari RdC
Esclusi RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

Queste sono le ultime erogazioni del Reditto di Cittadinanza (RdC) per migliaia di beneficiari esclusi dalle nuove regole introdotte con le legge di bilancio e confermate con il decreto Lavoro del maggio scorso. Dal mese di settembre partirà il Supporto per l’integrazione e il lavoro che coinvolgerà gli occupabili tra i 18 e i 59 anni di età, mentre da gennaio 2024 prenderà il via l’Assegno di inclusione (Adi) per le famiglie con soggetti fragili (anziani con almeno 60 anni di età, minori e disabili).

Il Supporto sarà una vera e propria indennità di partecipazione a corsi di formazione e politiche attive del lavoro, alle quali i richiedenti non potranno sottrarsi pena la sospensione del contributo. Sarà di carattere personale, pur con Isee entro i 6mila euro, quindi richiedibile da più componenti della stessa famiglia. Al contrario con l’Assegno di inclusione si manterrà la funzione familiare della misura legata alle condizioni anagrafiche e alla presenza di disabili, oltre che economiche.

Quante cancellazioni per il RdC

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Secondo un recente calcolo portato avanti dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), con le modifiche presentate dal nuovo governo, la platea dei beneficiari del sostegno in vigore dal 2019 prima dell’avvio dell’emergenza Covid sarà drasticamente ridotta. Ad essere esclusi dal Reddito di Cittadinanza fin dal mese di settembre saranno circa 400mila percettori attuali, dei quasi 1,2 milioni che hanno ottenuto il beneficio nel periodo tra il 2020 e il 2022.

La percentuale di chi perderà il beneficio, perché non facente parte di famiglie con soggetti fragili all’interno, è stimata circa al 33,6 per cento. Dei restanti 790mila, circa 97mila perderanno il contributo per motivazioni legate ai nuovi limiti di carattere economico, poco più del 12 per cento. Complessivamente i beneficiari dell’Assegno di inclusione si stima che saranno circa 740mila, di cui almeno 690mila già beneficiari del Reddito di Cittadinanza, mentre altri 50mila nuovi aventi diritto a causa dei nuovi vincoli di residenza.

Il risultato delle modifiche introdotte sarà un risparmio complessivo per le casse dello Stato di diversi miliardi di euro. Con la piena compatibilità di Reddito di Cittadinanza e di Assegno di inclusione alle famiglie che prendevano il RdC e poi avranno l’Adi avranno più benefici per circa 190 milioni di euro. Mentre i nuclei familiari prima titolari di RdC ed esclusi dall’Adi perderanno circa 2,7 miliardi di euro.

Altri dati sulla riforma

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Monete RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

I nuclei che non accedono all’Adi sono complessivamente circa il 42 per cento, con una perdita media al mese di circa 460 euro, mentre le famiglie senza soggetti fragili perdono in media 535 euro al mese. Ad essere avvantaggiati dalla riforma i nuclei con disabili che avranno in media 64 euro in più.

Le famiglie con minori non disabili (la tipologia di famiglie maggiormente coinvolta dalla modifica del calcolo dell’importo base del beneficio) per la metà aumentano il beneficio con 124 euro mensili in più, per le restanti ricevono assegni inferiori (il 33,7 per cento, con circa 140 euro in meno) o non ne hanno affatto (il 13,7 delle famiglie, con 194 euro in meno).

Sempre secondo i calcoli dell’Upb complessivamente le famiglie con prole perdono circa 9 euro al mese, mentre i nuclei con anziani hanno benefici ridotti di 29 euro al mese. Quindi sono dei numeri, quelli che emergono dai calcoli dell’Ufficio parlamentare abbastanza impietosi. D’altra parte obiettivo della riforma è ridurre i costi per lo Stato e allo stesso tempo contrastare gli ostacoli alla partecipazione al mercato del lavoro, che a giudizio del governo scaturiscono dalle politiche universali di lotta alla povertà.

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