L’importanza di gestire al meglio le proprie coordinate bancarie e conoscere le potenzialità che esse offrono, è cruciale per raggiungere questi esiti
Oggigiorno non è facile affrontare la quotidianità senza avere con sé la propria carta bancomat. Necessaria quanto la carta d’identità, se non di più; essa rappresenta il passepartout per agevolare gli acquisti e i pagamenti, e da qui appianare almeno una buona parte delle necessità della vita. D’altronde, questo strumento riveste un’indubbia importanza suggellata dalla presenza nel portafoglio. Basta la riprova del contrasto con il posto che oggi occupa il denaro contante, sempre meno utilizzato (ma lontano da ogni progetto di abbandono) quanto sempre più circoscritto anche nelle preferenze di accettazione.
In fondo, la dematerializzazione dei vecchi strumenti finanziari è un concetto che pian piano si è imposto tecnologicamente nelle abitudini degli utenti. Forse, possono cogliere un certo riverbero i clienti delle Poste Italiane, quando hanno visto il loro vecchio libretto dei risparmi cartaceo essere stracciato per far posto ad una carta magnetica del tutto simile alla tessera del bancomat. Non è un caso che la stessa Carta Libretto si utilizzi come una carta bancomat, in grado di operare presso gli sportelli automatici ATM e svolgere operazioni analoghe a quelle relative ad un conto corrente.
L’IBAN è utile per ottenere anche questi servizi
Insomma, quando si parla dell’importanza di una carta bancomat, va da sé che si sottolinea la funzione essenziale del conto corrente nella società; e dunque, come ogni cosa ha un nome e una persona, un nome ed un cognome, anche il conto corrente intestato possiede la sua denominazione per interagire con le dinamiche materiali del mondo esterno: l’iban. Infatti, le coordinate di conto corrente sono importanti quanto un’identità di un individuo. Come tale, è opportuno conoscere il proprio per qualunque improvvisa necessità lo renda necessario.
L’iban è il codice che consente i trasferimenti bancari di denaro, in entrata e in uscite; di effettuare un bonifico di pagamento, ma anche di ricevere somme, compreso lo stipendio. L’utilizzo di questo strumento garantisce inoltre velocità e sicurezza, grazie alle operazioni online blindate da avanzate certificazioni di sicurezza e all’efficacia raggiunta nelle movimentazioni presso gli sportelli automatici. Ma come ogni codice, un numero di telefono o altro, viene spesso dimenticato dall’utente quando si appresta a fornirlo. Con qualche piccola un’utilità è possibile recuperare l’estemporaneo vuoto mentale.
Si può dunque procedere al calcolo dell’iban, in Italia composto da 27 caratteri e obbligatorio dal 2008 pere effettuare trasferimenti di denaro da un conto corrente all’altro entro il territorio dell’Unione Europea. Nel dettaglio, esso è composto da: due iniziali lettere identificative della nazione in cui è depositato il conto (IT); due numeri successivi, che formano il codice di controllo CIN europeo (Control Internal Number); una lettera di controllo che indica il CIN italiano; 5 numeri, ossia il codice ABI (Associazione Bancaria Italiana), una sigla che identifica la banca; 5 numeri successivi, il codice CAB (Codice di Avviamento bancario); infine i 12 numeri che identificano il conto corrente. È oramai familiare nella piattaforma web di home banking, così come nelle app di mobile banking da smartphone. In Rete si possono trovare programmi in grado di calcolare l’iban partendo dal proprio c/c, ABI e CAB; in pochi secondi verrà visualizzato il codice completo. Oggi l’iban è fondamentale per la domiciliazione delle bollette, dei finanziamenti e dei mutui; ma no bisogna dimenticare il ruolo per percepire i rimborsi pubblici e le somme dei bonus (come ad esempio il bonus idrico).