Buone notizie per alcuni cittadini, ci sono dei cambiamenti per alcune bollette, vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta
A volte aumenti di tariffe e cambi di clausole contrattuali colgono alla sprovvista i consumatori alle prese con mille incombenze familiari. Non sempre è facile seguire l’andamento dei prezzi e l’evoluzione delle condizioni previste per le forniture di utenze domestiche. A volte si unisce la beffa al danno, con leggi che sono interpretate in maniera sfavorevoli ai consumatori da operatori e distributori di servizi.
Tipico caso di amara sorpresa per i consumatori la bolletta a 28 giorni che, tra il 2016 e il 2017, quattro operatori tra i principali operanti nel Paese (Tim, Fastweb, Vodafone Italia e Wind Tre) decisero, con la modifica della periodicità nell’invio delle bollette trasformandola da mensile (fine mese) a 28 giorni. L’effetto fu l’aumento delle bollette in un anno che da 12 divennero 13. Con il danno aggiuntivo per i clienti di una maggiorazione delle tariffe pari all’8,6 per cento.
La vicenda scatenò la reazione di cittadini e delle associazioni che li tutelano con il risultano che le bollette sono tornate ad essere mensili, dall’aprile 2018. Ma nel frattempo per non perdere le entrate extra, diverse compagnie telefoniche hanno mantenuto i rincari decisi i precedenza. Nel frattempo sono partite le richieste di rimborso. Sul tema della periodicità delle bollette è intervenuta anche l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) con la decisione sulla periodicità minima delle bollette
Naturalmente le compagnie non hanno accettato la scelta dell’Agcom e si sono rivolte al Consiglio di Stato, che a sua volta ha investito la Corte europea sull’interpretazione di due direttive europee sulla comunicazione elettronica. La buona notizia è che secondo i giudici europei, l’Agcom ha il diritto di esigere dalle società telefoniche una periodicità minima per le bollette. Nel rispetto della normativa europea gli Stati membri devono garantire che le autorità amministrative indipendenti possano adottare misure per la tutela dei consumatori a livello adeguato.
L’Autorità ha il potere di imporre misure per la garanzia della trasparenza e della compatibilità delle offerte commerciali e della fatturazione dei servizi di telefonia. Quindi l’Agcom ha la competenza per adottare le decisioni con cui ha imposto una fatturazione mensile, che era proprio quello che contestavano le compagnie telefoniche.
Secondo le associazione dei consumatori si tratta di una grande affermazione contro le decisioni delle compagnie telefoniche di imporre fatturazione a 28 giorni e aumenti ingiustificati. La Corte di Cassazione aveva già condannato le compagnie che non avevano provveduto ai rimborsi, imponendo l’automatismo dei rimborsi. I moduli per le richiesta, in caso di mancato pagamento in automatico, sono presenti sui siti delle società telefoniche (Tim, Vodafone Italia e Wind Tre), con cui si può richiedere il rimborso per le bollette a 28 giorni.
Mentre per Fastweb occorre collegarsi con il proprio profilo personale e riempire il modulo rimborso 28 giorni. Una buona notizia per molti consumatori alle prese con una vicenda del tutto incredibile e che per una volta trova una tutela dei loro diritti contro pratiche e rincari non giustificabili.