Alcuni percettori del contributo alle spese della famiglia stanno ricevendo queste comunicazioni da parte dell’INPS. Sono legate agli odierni conguagli
È iniziata l’estate e per molte famiglie è tempo di stilare i bilanci; non di periodi o appuntamenti vissuti, bensì in relazione alle settimane che arriveranno. E, appunto, per un consueto nucleo familiare, i protagonisti dei prossimi due mesi e fino a settembre inoltrato, saranno i figli. Perché? Perché le scuole sono finite, o stanno nel clou della lunga fase conclusiva per gli studenti alle prese con gli esami, come la maturità. Dopodiché vacanze: si parte tutti insieme o separatamente. Il fattore certo è rappresentato dalle prospettive sui costi dello svago che comportano per migliaia di famiglia ogni anno.
D’altronde il desiderio e la voglia di rilassarsi è un diritto legittimo una volta superata la soglia stagionale ed essere entrati nel perimento annuale della lunga canicola. Ma come è noto, le vacanze, effetto naturale delle ferie, restano un lusso; diffuso, ma un lusso per centinaia di altri contesti casalinghi, dove le difficoltà economiche si esprimono già sul piano della ricerca di un reddito in grado di sostenere i componenti nel loro complesso. Troppo spesso questa condizione si spinge anche ben al di là dei limiti della giovane età di uno o più figli minorenni: non a caso, oltre ad elevarsi l’età media (e dunque la. vecchiaia) dei genitori, si è innalzata l’età di quegli figli che non riescono ad uscire dalla domesticità d’origine per guadagnarsi uno spazio autonomo, una propria casa.
Assegno unico, 600€ da restituire: perché si stanno ricevendo questi avvisi
Alle suddette premesse, non è pleonastico aggiungere che non sia altrettanto un mistero come molti figli maggiorenni siano rimasti a carico dei loro anziani genitori, a causa degli insufficienti orizzonti professionali ed economici. In tal senso, ad una “prima” fase, per così dire, della maturazione della prole, talune circostanze di crisi o criticità possono essere almeno parzialmente superate dalla efficacia di alcuni, specifici, misure di supporto, ovviamente erogate dall’INPS. Una, in particolare, è particolarmente correlata con l’ambiente familiare e le sue dinamiche condizionante: l’Assegno Unico e universale.
L’Assegno Unico costituisce lo strumento principale per appianare economicamente quelle voragini che costellano taluni budget familiari, colmando tutti i “settori” dove si colloca la vita dei figli: ad esempio, dai costi della scuola a quella dell’abbigliamento, senza ignorare le spese e i beni essenziali legati alla crescita. Pertanto, l’AUU viene erogato a tutti i nuclei familiari di lavoratori, pensionati, percettori di sussidi e indennità con figli minori fino a 21 anni d’età o disabili a carico. Il tratto universale consente l’accesso alle famiglie così composte di accedere al contributo a prescindere dal reddito.
Il reddito familiare influisce soltanto ai fini della congruità dell’importo sull’assegno destinato a ciascun figlio. Tale peculiarità è definita dalla dichiarazione ISEE permettendo di accedere ad un range economico mensile che va da 175 euro per gli scaglioni di reddito più bassi, e diminuendo gradualmente fino alla soglia ISEE di 40mila euro annui complessivi, ad un importo di 50 euro al mese, in assenza di ISEE o al superamento del tetto dei 40mila euro. Gli attuali riconteggi che stanno sottoponendo ad un intenso sforzo la macchina dell’INPS, stanno anche dando esiti ambivalenti: l’applicazione della rivalutazione ISTAT sulla base dell’indice inflazionistico all’8,1%, ulteriormente calibrata dalle variazioni ISEE ricevute nel corso dell’anno. hanno prodotto conguagli sia positivi sia negativi. I conguagli positivi verranno erogati nel corso dei mesi, secondo i tempi dettati dalla disponibilità del credito. I conguagli negativi, invece, sono già oggetto di comunicazioni INPS che hanno raggiunto o stanno raggiungendo a breve gli utenti: si parla in alcuni casi di tagli dai 400 ai 600 euro (contro aumenti fino a 250 euro). Non solo; alcuni genitori sono chiamati a restituire tali somme in soli 20 giorni. Ma dall’INPS, ci tengono a precisare che il recupero avverrà anche tramite rateazione, trattenendo dunque una parte dell’importo dalle prossime mensilità dell’Assegno Unico.