In che modo ottenere un rimborso con il modello 730, in tempi molto più ristretti, ecco come bisogna procedere
Le scadenze nel modo dei tributi e delle imposte non finiscono mai e occorre sempre seguire con attenzione il calendario per non mancare appuntamenti importanti. Così se la scadenza della dichiarazione dei redditi è ancora distante, sia per chi fruisce del modello 730 che chi utilizza il modello Redditi PF, altri appuntamenti legati a questa importante procedura sono ormai passati.
Nelle settimane scorse, a proposito di modello 730, l’Agenzia delle Entrate aveva messo a disposizione dei contribuenti la versione precompilata contenente tutti i dati e le informazioni possedute proprio dall’Agenzia. Elementi che ormai forniscono un quadro del tutto completo e pressoché affidabile delle situazione fiscale e reddituale del contribuente. Infatti era prevista la possibilità di sottoscrivere la versione presente e rispedirla all’Agenzia stessa, con risparmio di tempo, e la possibilità di accorciare i tempi del rimborso in caso di conguaglio a credito.
Con il precompilato è possibile inoltre apportare delle modifiche se risultava delle incongruenze, degli errori o semplicemente delle spese non correttamente indicate. In tal caso l’Agenzia provvede a un supplemento di controlli formali e sostanziali più approfonditi, con un inevitabile allungamento dei tempi per eventuali rimborsi per il cittadino. Ma la possibilità di apportare modifiche al precompilato è ora scaduta.
Infatti dal 21 giugno non è più possibile annullare il modello precompilato e apporvi delle modifiche. Fino al 20 giugno era concesso intervenire ed annullare il modello precompilato già inviato all’Agenzia nel caso di errori commessi nella sua correzione. Era possibile però una sola procedura di annullamento e correzione di quanto già comunicato.
In caso di eventuali errori scoperti nella dichiarazione già inviata, la correzione è possibile ora soltanto con la presentazione del modello Redditi Persone Fisiche, cioè l’ex modello unico. Questa soluzione però comporta che gli eventuali rimborsi Irpef non saranno versati dal sostituto d’imposta in busta paga, ma sarà l’Agenzia delle Entrate che si occuperà del credito d’imposta con tempi di conguaglio abbastanza lunghi, non inferiori ai 2 anni. Ma è possibile accorciare questa attesa con una soluzione alquanto semplice intervenendo sul modello Redditi PF.
Nel caso in cui nella stesura di in modello Redditi PF redatto in sostituzione di un 730 già spedito ci sia un conguaglio a credito, si può portare il credito a compensazione per l’anno fiscale seguente, inserendolo nel riquadro X, senza richiedere il rimborso. Agendo in questo modo, nel modello 730 precompilato dell’anno 2024, si troverà il credito riportato nel riquadro F. Seguendo questa modalità i tempi di attesa per il rimborso si accorciano di almeno un anno, rispetto agli almeno 2 necessari all’Agenzia delle Entrate per il rimborso.
Quando ci sono errori i contribuenti che si affidano a un Caf (Centro assistenza fiscale) hanno delle agevolazioni: se c’è un credito d’imposta, il Caf compila un 730 integrativo che invia al sostituto d’imposta per il pagamento nella prima busta paga utile. Se esiste un debito Irpef, il Caf può preparare un 730 integrativo o usare il Modello Redditi PF, facendo pagare il dovuto al contribuente con un modello F24.