Lo sapevi che, se non hai ancora provveduto a pagare l’Imu, potrebbe esserci un metodo veloce e sicuro per rimediare? Ecco come
Come prima cosa, facciamo un piccolo passo indietro e ricordiamo insieme di cosa parliamo quando facciamo riferimento all’Imu: nello specifico, infatti si tratta di un’imposta o per meglio dire una tassa obbligatoria che sono tenuti a pagare tutti coloro che sono in possesso di immobile di proprietà. Attenzione però, questa tassa infatti non si applica sulla prima abitazione, bensì sulla possibile ed eventuale seconda casa o terreno, che viene per tanto considerato come un bene di lusso di cui si è titolari.
A rientrare tra coloro che sono tenuti a pagare, ogni anno, l’imposta corrispondente dell’Imu sono tutte quelle persone che risultano essere titolari delle seguenti tipologie di immobile: fabbricati, aree fabbricabili e per finire terreni agricoli. Senz’altro, e come ben sappiamo, il pagamento di questa tassa rappresenta per tantissimi di noi una vera e propria incombenza, e proprio per questo si decide optare una possibile rateizzazione in due pagamenti: quando però si parla di questa imposta, è importantissimo ricordarsi sempre quelle che sono le sue scadenze e soprattutto non ritrovarsi mai con degli arretrati alle spalle. Scopriamo, dunque, come fare se non si è ancora provveduto al suo pagamento.
Come ben sapete sicuramente, il sedici giugno cadeva la scadenza per quanto riguarda il pagamento pagamento dell’Imu per tutti coloro che hanno deciso di rateizzare questa imposta. Spesso, però, può accadere di non aver controllato il calendario, forse troppo presi dai mille impegni che in ogni momento affollano le nostre giornate, ed esserci dunque ritrovarci con una scadenza superata e un pagamento non ancora effettuato: ebbene, potrebbe ancora esserci una possibilità per tutti coloro che sono rimasti indietro con questo pagamento. Continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra per sapere di cosa stiamo parlando.
Ciò a cui stiamo facendo riferimento è il cosiddetto ravvedimento sprint, vale a dire una possibile riduzione della sanzione a cui si rischia di andare incontro quando non si versa nei termini prestabiliti la prima rata del proprio Imu. Questo calcolo di interessi viene effettuati a parte dal saldo che si sarebbe dovuto pagare entro il sedici di giugno, con un incremento corrispondente allo 0,1 per cento giornaliero. Attenzione però, per poter rientrare in questa riduzione e dunque pagare la propria rata della tassa bisogna muoversi entro il quattordicesimo giorno dalla scadenza indicata per potersi avvalere di questa formula specifica.
Nel caso in cui, invece, si continui a rimandare questo pagamento e dunque il saldo della prima rata dell’Imu, una volta superato il trenta giugno diventa semplicemente impossibile non andare incontro a una sanzione. In questo caso, dunque, l’aumentare della percentuale sul proprio saldo sarà invece di ben 1,5 per cento per ogni giorno in eccesso dal mancato pagamento. Questa percentuale, invece, aumenterà ancora fino al 3,75 per cento una volta superati i novanta giorni fino a raggiungere il definitivo 4,28 per cento per chi supera il termine ultimo per poter pagare con gli interessi questa imposta.