Coloro che nel mese di luglio avranno l’ultima ricarica del reddito di cittadinanza, già da settembre potranno usufruire di alcune misure che potrebbero essere messe appunto dal governo per supportare che non trova lavoro
La fine del reddito di cittadinanza è stato un lutto per molte persone. Oltre 3 milioni le famiglie che in questi anni hanno usufruito del sostegno al reddito, il quale è stato particolarmente importante specialmente durante la pandemia e la crisi economica successiva. Il governo Meloni, supportato anche da altri partiti in sede parlamentare, ha deciso di eliminare il reddito di cittadinanza, e di trasformarlo dall’inizio del 2024 in assegno di inclusione. Il reddito di cittadinanza è stata una misura di politica attiva che ha funzionato solo per metà. Mentre ha aiutato le famiglie a non cadere nella più completa crisi economica, dall’altro canto non è riuscito a portare a termine la finalità ultima della misura: la reintroduzione nel mondo del lavoro dei disoccupati.
Questo a causa sicuramente di circostanze esteriori non prevedibili, quali la pandemia, che hanno reso più complicati i contatti tra le persone, dunque tra i centri per l’impiego e gli aspiranti occupati. Allo stesso tempo la figura dei navigator, che doveva avere un ruolo centrale in questo processo, è stata completamente annullata, ed i soggetti che hanno vinto il concorso sono stati destituiti dal loro impiego.
Il mese di luglio sarà l’ultima mensilità erogata per buona parte dei percettori del reddito di cittadinanza, ovvero i soggetti considerati occupabili. Si tratta di tutti i cittadini di età compresa tra 18 e di 59 anni, che non abbiano impedimenti alle mansioni lavorative, quali disabilità. Sono salvaguardate da questa restrizione le famiglie con minori o presenza di disabili a carico.
Per questi target si arriverà fino alla fine del 2023. Già dall’inizio dell’anno il governo Meloni aveva disposto che i cittadini occupabili ricevessero per soli sette mesi il reddito di cittadinanza. E poi più nulla. Dunque il mese di luglio sarà l’ultima ricarica. In mancanza del reddito di cittadinanza, che gli occupabili perderanno nel mese di agosto, mentre tutti gli altri avranno lo stop dal primo gennaio 2024, sono in partenza due misure alternative. Uno è l’assegno di inclusione e l’altro il supporto formazione e lavoro.
Le due misure sono completamente differenti. L’assegno di inclusione ha un funzionamento simile al reddito di cittadinanza. Infatti è sì destinato alla singola persona, ma contano le condizioni dell’intero nucleo familiare. Esso è rivolto ai cittadini cosiddetti fragili. Si tratta degli over 60, invalidi o minori. Questi soggetti avranno diritto a 500 euro al mese per ogni persona, con la possibilità di aggiungere altri 280 euro al mese per chi deve pagare una locazione con contratto registrato all’Agenzia delle entrate. Mentre il supporto formazione del lavoro, è un sostegno che se convalidato, potrebbe partire dal mese di settembre stesso. L’assegno è di misura più bassa rispetto all’assegno di inclusione, dato che si parla di 350 euro. La misura è ad personam. Il che significa che è erogata al singolo cittadino a prescindere dal nucleo familiare. In ogni caso non sono ancora note le condizioni e gli impegni rispetto alla ricollocazione nel mondo del lavoro.