Una possibilità per i percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC), è possibile arrotondare con questa attività
Ormai è agli sgoccioli la misura pensata nel 2019 per contrastare la povertà e cercare di favorire l’inclusione sociale, infatti già nel prossimo mese di luglio per molti scatterà l’ultima ricarica del Reddito di Cittadinanza (RdC). Si parla dei cosiddetti occupabili, soggetti dai 18 ai 59 anni, che non fanno parte di nuclei familiari con persone fragili (anziani con almeno 60 anni, disabili e minori).
Per queste famiglie la possibilità di percepire ancora il sussidio continua fino al dicembre di quest’anno. Poi prenderà il via una nuova misura, l’Assegno di inclusione con requisiti e caratteristiche simili alla precedente, pur con limitazioni maggiori nei calcoli patrimoniali e reddituali in relazione ai canoni di locazione. Gli occupabili invece potranno accedere, se in possesso degli stringenti requisiti richiesti, al Supporto per la formazione e il lavoro, in partenza con il mese di settembre.
Come arrotondare con il RdC
La prestazione che inizierà a settembre è un’indennità personale di partecipazione a corsi di formazione e a qualsiasi forma di politica attiva dl lavoro, dell’ammontare di 350 euro al mese dall’Inps esclusivamente per il periodo dell’aggiornamento professionale e comunque per non più di 12 mesi, non rinnovabili. L’Assegno di inclusione prevede una durata di 18 mesi, rinnovabili per altri 12. Per entrambi l’obbligo di accettare le proposte di lavoro non rifiutabili, cioè quelle a tempo indeterminato in tutto il paese, entro gli 80 chilometri se a tempo determinato, full time o part time non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno.
I fruitori di ambedue le prestazioni firmeranno la Disponibilità immediata al lavoro (Did) e sottoscriveranno un Patto di servizio personalizzato, finalizzato proprio al nuovo ingresso nel mondo produttivo. Proprio sul ritorno nell’attività produttiva spinge il governo con al riforma del Reddito di Cittadinanza. Già con le prestazione ancora in vigore è stato rinforzato lo sgravio contributivo totale per chi assume e stabilizza contrattualmente i fruitori di RdC, fino a un massimo di 8mila euro.
L’esonero al 100 per cento dal versamento dei contributi per i datori di lavoro che prendono alle proprie dipendenze percettori del Reddito di Cittadinanza vale per tutto il 2023. Ma per favorire il ricollocamento dei beneficiari di RdC è prevista anche l’opportunità di accettare lavori stagionali senza perdere il beneficio.
Lavoro stagionale e Reddito di Cittadinanza
Con le nuove regole valide per il 2023 è possibile cumulare il sussidio con i redditi provenienti da lavoro stagionale, fino a 3mila euro lordi all’anno. Quindi nel caso di sottoscrizione di contratti per lavoro intermittente o stagionale il reddito maggiore percepito non contribuisce alla determinazione del beneficio, fino al limite massimo di 3mila euro lordi. Oltre questa soglia i redditi vanno comunicati all’Inps.
I percettori del sussidio quindi per il 2023 possono accettare lavori stagionali fino al reddito indicato senza temere di perdere il beneficio a cui hanno diritto. Questo dovrebbe facilitare l’assunzione di personale nelle strutture turistiche, ristorative e agricole che fanno registrare carenza di addetti, soprattutto nei mesi estivi. In passato l’opportunità non era prevista dalla norma e accettando anche un lavoro stagionale si rischiava di perdere il sussidio, pericolo superato oggi.