Sms truffa a nome di tuo figlio, funziona così: ti svuotano il conto

Ecco come si sta diffondendo a macchia d’olio la frode telefonica che convince alcune mamme ad effettuare un pagamento d’urgenza. Di cosa si tratta

smartphone pagamento figlio
Truffa svuota conto (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo un accerchiamento culturale avvenuto con gradualità, oggigiorno lo smartphone è il factotum delle vite dei suoi utenti; è l’insostituibile oracolo dei vuoti di memoria sulle curiosità, l’affidabile valutatore degli ambienti pubblici che dovrebbero essere degni dell’utente indeciso; oltre, ovviamente, ad essere la porta di accesso all’universo di amicizie, rapporti di lavoro e, perché, anche rapporti sentimentali. Certamente al dispositivo più avanzato e diffuso in questo momento storico, sono state affidate anche le sorti delle finanze personali.

Ancor prima che allo smartphone, le persone hanno progressivamente dematerializzato l’insieme delle funzioni che gestiscono i loro risparmi; in una parola sola, il conto corrente. Sono sempre meno familiari le file presso gli sportelli di banche ed uffici postali, come pure il contatto umano con uno sportellista. Il risultato è stato il netto taglio dei tempi da dedicare a queste che eventualmente hanno rappresentato per molti anni delle inevitabili noie. Tutto questo è ora raccolto nella cornice di un piccolo schermo.

Sms truffa a nome di tuo figlio: le richieste possono mettere in pericolo il conto 

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Truffa svuota conto (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per molti correntisti l’aspetto della filiale di banca ha fondamentalmente assunto la veste del piccolo monitor di un notebook, o di quello piccolissimo di uno smartphone. La vetrina non è altro che l’interfaccia sempre più semplificata e facile da utilizzare del servizio di internet banking: la parola d’ordine è l’intuitività del servizio a disposizione dell’utente. Con pochi semplici “tap”, il correntista può gestire la sua giacenza, visualizzando l’estratto conto o disponendo bonifici di pagamento o trasferimenti di fondi.

L’implementazione degli ultimissimi anni che ha rappresentato la connessione con più dispositivi elettronici, ha permesso di generare una molteplicità di alternative, in primis, nell’ambito dei pagamenti. Senza però rinunciare ad alcun margine di sicurezza, anzi. Il successo recente che ha decretato definitivamente il ricorso ai pagamenti elettronici e agli acquisti online nasce dal rafforzamento delle misure di sicurezza, sia in ambito telematico con avanzati certificati e protocolli antivirus e antimalware, sia in ambito più fisico, con notifiche (“push”) autorizzative durante le strisciate di un POS o nella lettura di un QR code allo sportello bancomat.

La tecnologia ha dunque reso più serrati i controlli e ha maggiormente responsabilizzato gli utenti nel contesto dell’uso accorto delle credenziali. Ciò non ha però impedito che una parte della stessa tecnologia fosse sviluppata sul fronte delle truffe. Non è un mistero che a strumenti avanzati si stanno contrapponendo frodi sempre più sofisticate. Ma la complessità non deve mettere paura; occorre che l’utente sia concentrato e attento ai contatti che riceve. Il dilagare del phishing ha familiarizzato con comunicazioni truffa provenienti da email, sms e ancora una volta da falsi operatoti di enti o istituti di credito I form o i link allegati a tali richieste sono le teste d’ariete per accedere ai conti e svuotarli; allo stesso modo per impossessarsi dei dati sensibili. Di recente si sta diffondendo la truffa via sms che colpisce alcune donne, in particolare mamme; esse ricevono il seguente messaggio: “Ciao mamma, il mio cellulare è rotto. Ti sto scrivendo ora dal telefono di un amico. Il mio nuovo numero è… Scrivimi su WhatsApp“. La prima apprensione per il figlio può indurre ad intrattenere una conversazione con i truffatori, i quali provano a fare richieste di denaro per fantomatiche ricariche, se non a chiedere gli estremi del conto corrente per risolvere presunti problemi.

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