Ecco quali sono le modalità per assicurarsi il pagamento di importi certi e sicuri, senza margine d’errore. Come conoscere in anticipo quanto si riceverà
Mancano pochi giorni all’esordio del mese di luglio, mentre per il solstizio d’estate l’attesa è finita, la stagione più calda dell’anno è arrivata. Ma quando si parla dei primi giorni del mese, almeno nel rammentarsi con logica previdenziale, la mente si accende sul calendario INPS. È il momento topico per la consegna delle pensioni presso gli uffici postali ai percettori del trattamento previdenziale e la prassi si sciorina nel giro di una settimana o dieci giorni. Questi come altri pagamenti si svolgeranno – anch’essi – in un clima di agitazione all’interno dell’ente.
L’INPS, infatti, è sottoposto da vari mesi ad un lavoro di ricalcolo e di riconteggi legati alla rivalutazione ISTAT sulla base dell’indice inflazionistico, giunto all’8,1%. Tale lavoro è applicato alle pensioni, così a come altre molteplici misure previdenziali, dall’Assegno Unico, al Reddito di Cittadinanza, a vari bonus. Senza dimenticare le vicissitudini delle pensioni minime, ancorate ai vecchi accrediti, in attesa che la disponibilità economica consenta l’erogazione dei nuovi importi, inclusi i ratei da 600 euro per i pensionati minimi over 75.
Le casse dello Stato traggono il tesoretto necessario dalle varie forme di finanziamento prevista dalla legge. La più importante è la dichiarazione dei redditi, tra l’altro il principale adempimento a carico del cittadino che ha dei redditi e dei patrimoni da dichiarare. In secondo luogo, ci si affida alla rapidità di quanto si racimola dalla periodica rottamazione delle cartelle esattoriali. Giunti attualmente alla Rottamazione quater, si guadagna altresì risparmiando: come lo stralcio dei debiti 2000-2015 fino a mille euro; da mille a 3mila euro, scattano dimezzamenti sui debiti e cancellazione di interessi e sanzioni.
Di fatto, quello della dichiarazione dei redditi è l’adempimento per eccellenza, al di sopra anche delle imposte. In queste settimane l’Agenzia delle Entrate è entrata nella “seconda fase” del suo intensissimo lavoro di acquisizione, con la tornata dei contribuenti che presentano la loro dichiarazione tramite le modalità più “classiche” (in autonomia, tramite il commercialista o il servizio di patronato). Mentre i dichiaranti con situazioni reddituali più semplificate, hanno terminato le consegne in via telematica al 31 maggio, per i suddetti, il termine è quello del prossimo 30 giugno.
Entro tale scadenza, nel portale dell’Agenzia potranno essere inoltrati ancorché i giustificativi delle spese, sostenute per conto proprio o per nome dei propri familiari a carico, legate ai costi oggetto della detrazione: medico-sanitari; polizze assicurative (casa, salute); scuola e università; iscrizione ad attività e associazioni sportive; abbonamenti al trasporto publico; funerali. Entro la franchigia stabilita, si otterrà il rimborso del credito d’imposta. Non solo, il credito d’imposta è frutto altresì delle rettifiche rispetto a quanto dichiarato erroneamente dai sostituti d’imposta (datori di lavoro). I rimborsi verranno accreditati sulle buste paga e sui cedolini INPS. Si ricerranno i primi importi da luglio (per i modelli 730 precompilati) e i pagamenti andranno avanti fino a novembre. Per conoscere in anticipo ed esattamente l’importo che si riceverà dall’Agenzia, badata accedere al Cassetto Fiscale personale. Una volta che la dichiarazione è in stato di liquidazione, viene pubblicato lo stato del rimborso, aaccedendo dalla voce Rimborsi, compreso l’importo e le modalità di rimborso (come l’iban del contribuente).