Il reddito di cittadinanza e la Naspi sono cumulabili fra di loro. Chi perde il reddito di cittadinanza perde anche la Naspi?
Tanto per cominciare bisogna fare una distinzione. Il reddito di cittadinanza e la Naspi sono due agevolazioni al reddito, ma di natura legislativa profondamente diversa. Mentre la Naspi è a tutti gli effetti un ammortizzatore sociale, per compensare la momentanea perdita di lavoro con un’indennità di disoccupazione, il reddito di cittadinanza è uno strumento di politica attiva. Anche se spesso viene scambiato per un ammortizzatore sociale. Difatti il reddito di cittadinanza dovrebbe essere finalizzato alla ricollocazione, e non soltanto al sostegno al reddito.
Purtroppo negli ultimi anni, a causa della pandemia, e di altre emergenze che avevano la priorità sulle politiche attive, i centri per l’impiego sono stati piuttosto deficitari nel ricollocare i percettori da reddito di cittadinanza, ed il tanto esaltato ruolo dei navigator è caduto nell’oblio. Mentre la Naspi e la dis coll sono due strumenti di sostegno economico a chi ha perso il lavoro involontariamente, a prescindere dal reddito o dal l’ISEE del singolo individuo. Si ricorda che il reddito di cittadinanza e Naspi sono cumulabili tra di loro.
Le novità sul reddito di cittadinanza
Già dall’apertura delle porte del governo Meloni si stava paventando la prospettiva della perdita del reddito di cittadinanza per tutti i beneficiari occupabili con età tra il 18 e i 59 anni. Ciò significa che coloro che non hanno disabilità o impedimenti al lavoro e che sono maggiorenni entro i 59 anni, non potranno più usufruire del reddito di cittadinanza. Difatti la misura introdotta nel 2023 poteva essere erogata per un massimo di 7 mensilità.
Ciò significa che il mese di luglio sarà l’ultima tranche erogata per loro. Dopodiché l’Rdc verrà revocato definitivamente. A meno che non cambino nuovamente le regole. Il decreto specifica inoltre che coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non abili al lavoro, non subiranno la revoca del reddito di cittadinanza. Stessa sorte ai nuclei familiari all’interno dei quali siano presenti minorenni o persone con disabilità, o anziani con almeno 60 anni. Per questi soggetti il limite delle sette mensilità non verrà applicato, dunque continuerà ad essere erogato almeno fino al 31 dicembre 2023. Dal prossimo anno verrà sostituito dall’assegno di inclusione.
Rdc e Naspi, cosa succederà?
Dunque coloro che hanno età tra i 18 ed i 59 anni e sono occupabili, dal mese di agosto perderanno il reddito di cittadinanza. Esso può essere quel sostituito con la Naspi? In realtà no, perché sono due misure completamente differenti. Coloro che stanno usufruendo della Naspi, perché hanno diritto all’indennità di disoccupazione, si vedranno sottrarre esclusivamente l’importo del reddito di cittadinanza. Mentre la naspi rimarrà attiva fino a quando il disoccupato abbia diritto di percepirla.
Mentre invece il reddito di cittadinanza perduto non si può convertire in indennità di disoccupazione. Questo perché la Naspi spetta esclusivamente a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro. Con il reddito di cittadinanza senza Naspi si potrà semplicemente accedere ai servizi offerti dai centri per l’impiego per una ricollocazione il più rapida possibile.