Quale possibilità per i richiedenti bonus asilo nido, ecco l’opportunità di ottenere dall’Inps il rimborso per queste spese
Tra gli interventi a favore della prole occupa un posto particolare il bonus asilo nido, la prestazione a favore delle famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni che frequentano asili nido pubblici e privati autorizzati e di quelle con bambini che hanno necessità di assistenza domiciliare perché affetti da patologie gravi o disabilità.
Questo contributo è l’unico non assorbito dall’Assegno unico e universale e interviene proprio su una voce di spesa che grava sui bilanci familiari, in considerazione dei costi degli asili, in special modo quelli privati. Il contributo mira a coprire parte delle spese di rette, dei pasti relativi alla mensilità e il bollo delle fatture, mentre non comprende l’iscrizione al nido, il pre scuola, il post scuola e le spese relative all’iva.
Le richieste per il bonus sono da presentare via telematica all’Inps, indicando le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica nell’anno tra i mesi di gennaio e dicembre, per un massimo di 11 mensilità, per le quali si presenta istanza di contributo. Qui c’è un elemento da ricordare: il beneficio mensile si riceve dopo l’invio dei documenti che attestano il pagamento effettuato per le rette dell’asilo.
Le spese inerenti alla frequenza della scuola vanno comunicate all’Inps, allegando alle domande presentate le fatture via web nel menù “Allega documenti di spesa” o con autocertificazione dell’importo della fattura all’interno della pagine dedicate al servizio. Questo è un passaggio importante in quanto la domanda è valida solo dopo aver presentato un documento di spesa. La piattaforma per l’invio della domanda per l’anno 2023 è aperta dal mese di marzo.
Per quanto riguarda la presentazione delle fatture non allegate con la domanda del bonus 2023, c’è tempo fino al 31 luglio 2024. Nel caso in cui la documentazione necessaria faccia riferimento a più mesi di scuola, gli stessi devono essere allegati a ogni mese a cui si riferiscono. Se, invece, per lo stesso mese si è in possesso di più ricevute, queste dovranno essere inviate in un unico file.
Ma qui c’è un importante notizia da sottolineare, l’Inps ha deciso che la presentazione delle ricevute relative alle fatture delle rette delle mensilità tra gennaio 2022 e dicembre 2022, quindi per il bonus 2022, è prorogata fino al 30 giugno 2023. In questo modo si possono recuperare le spese sostenute nel 2022 ancora non documentate dalle fattura di spesa.
Il contributo che l’Inps versa è calcolato in base all’Isee in corso di validità presentato con la richiesta, questi i dettagli dell’Indicatore:
In caso di Isee minorenni non presentato, o con elementi difformi dal patrimonio immobiliare, dai redditi, o con dati discordanti si ha diritto solo al cifra massima di 1.500 euro. Come detto il contributo è versato in 11 mensilità, mentre come supporto per l’assistenza domiciliare di bambini disabili o affetti da gravi patologie, il bonus è erogato in un’unica soluzione.