L’Agenzia delle Entrate rinnova alcuni requisiti da seguire nel corso del 2023 per proseguire a godere del bonus edilizio. Ma riguarda questi proprietari
Mancano pochi giorni al solstizio d’estate, e molte persone pregustano l’odore delle vacanze. Ma per una strana coincidenza, il mese di giugno è un mese del tutto particolare (o meglio, particolare assieme a pochissimi altri), dato che il suo calendario combacia con importantissime scadenze di carattere fiscale e previdenziale, con un’intensa attività che impegna sia gli enti coinvolti che gli stessi cittadini interessati. Insomma, vi è l’ampia chiamata al pagamento di tasse e imposte che prelude il lungo stop estivo.
Dunque, prima della meritata boccata d’ossigeno che attendono i portafogli, non pochi soggetti devono adempiere ad alcuni imprescindibili obblighi: in tal senso, l’Agenzia delle Entrate è alle prese con quella che si potrebbe definire la seconda fase relativa alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Dopo la prima tornata, conclusasi il 31 maggio, quella relativa alla raccolta telematica dei modelli 730 precompilati dall’Agenzia delle Entrate, è in corso la presentazione delle dichiarazioni di coloro che hanno optato per la compilazione nelle “classiche” modalità (in piena autonomia, tramite un conmercialista o il servizio di un patronato).
Superbonus, annuncio Agenzia Entrate: quale novità per questi proprietari
Circa la presentazione della dichiarazione dei redditi, anche i primi, ossia i contribuenti con una situazione reddituale semplificata, dispongono ancora del tempo, fino al 20 giugno, per inoltrare eventuali modelli di rettifica o di integrazione. Gli altri, invece, possono inoltre allegare i giustificativi delle loro spese oggetto di detrazione entro la fine del mese corrente. Si tratta, come si sa, di uno strumento da cui trarre anche dei vantaggi oltre il dovere di contribuire economicamente al mantenimento dello Stato e dei suoi servizi al cittadino: il rimborso di un eventuale credito d’imposta (che avviene tra luglio e novembre).
La dichiarazione dei redditi è uno dei molteplici strumenti per finanziare le casse statali. In maniera più immediata, contribuisce ad esempio la periodica rottamazione delle cartelle esattoriali, come la “quater” in attuazione. D’altronde le casse, in particolare quelle INPS, sono chiamate a versare ingenti risorse per le numerose misure di sostegno ai cittadini: dalle pensioni, ai bonus, ai sussidi e le indennità; Reddito di Cittadinanza, Assegno Unico per le famiglie, la Naspi di disoccupazione inclusi. A consolidare tale necessità in condizioni di particolare emergenza, oppure chiedere un ulteriore contributo ai contesti più agiati, ci si affida all’applicazione di imposte come l’IMU, l’imposta municipale sugli immobili.
Appena scaduto il termine per il versamento della prima rata (il 16 giugno), l’imposta è obbligatoria sulle seconde case, le seconde pertinenze e su patrimoni immobiliari aggiuntivi; ma anche sulle “prime case”, se sono ville o residenze storiche, oltre a contratti di comodato o di leasing. Insomma, per recuperare l’inadempimento si può procedere al ravvedimento operoso; provvedendo al più presto si beneficia di sanzioni decurtate. A proposito di ville e villette, ancora dall’Agenzia delle Entrate arrivano le prime, nuove istruzioni preannunciate per proseguire a beneficiare del Superbonus edilizio nell’arco del 2023. Dal 110%, il beneficio di detraibilità è ridotto al 90% ma tanto basta per essere ancora un bonus molto richiesto. Tra i punti al vaglio, c’è il nuovo quoziente familiare da considerare nei redditi assoggettati a imposta sostitutiva. Il reddito di riferimento, se derivante dalla cedolare secca o della flat tax delle partite Iva forfettarie, non deve superare l’importo di 15mila euro. Il reddito si calcola complessivamente su base familiare, ossia sulla somma dei redditi complessivi riferiti dal contribuente, e dunque compreso il reddito del coniuge o dei figli fino a 21 anni (per questi ultimi, la soglia individuale non dev’essere superiore a 4mila euro). Il Superbonus per le villette è prorogato al 30 novembre 2023, con l’estensione della detrazione fiscale in 10 anni, e non più in quattro. Mentre lo sconto fiscale si estende su impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, anche non installati in aree pertinenziali.