Ecco quali possibilità ci sono per includere nella legittima eredità anche il sussidio erogato per integrare il reddito. Di cosa si sta parlando
A partire dal mese di giugno, inizia anche l’estate; precisamente il 21 giugno, l’esatto giorno del solstizio d’estate. Un giorno che oltre ad aprire le porte alla stagione più calda dell’anno, anticipa una certa voglia di vacanza. Esatto, ma non prima di aver adempiuto al proprio dovere di cittadino. Quale? Ce ne sono vari, ma i principali sono quelli che chiudono un grosso impegno nei confronti dello Stato e permettono poi di abbandonarsi al relax estivo in tutta tranquillità. Certamente il primo e principale adempimento a carico della maggior parte dei cittadini è rappresentato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Tale impegno coinvolge la maggior parte delle energie d’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, la quale, in questo frangente, si trova a svolgere il suo incarico nel pieno della seconda fase dell’obbligo. Dopo la scadenza al 31 maggio, infatti, con la consegna telematica dei modelli 730 precompilati dalla stessa Agenzia, è infatti in corso la tornata a carico di coloro che stanno provvedendo con le modalità “classiche” di consegna (in piena autonomia, tramite il commercialista o il servizio di patronato), caratterizzati da una situazione reddituale più complessa.
Entro la fine del mese è anche l’occasione per allegare i giustificativi relativi alle spese che sono oggetto della detraibilità dei costi, quali: spese medico-sanitarie, costi scolastici e universitari, l’abbonamento del trasporto pubblico, costi per l’iscrizione ad attività e ad associazioni sportive, polizze assicurative (casa, salute) e spese per i funerali. Tali uscite danno dunque la possibilità, nei limiti della franchigia, di rientrare di una parte delle spese attraverso il rimborso di eventuali crediti d’imposta.
Così, tra luglio e novembre, si apre la partita dei rimborsi del credito d’imposta, dando la possibilità di ottenere la rettifica, per alcuni lavoratori, di rientrare di quanto erroneamente comunicato dai rispettivi sostituti d’imposta (datori di lavoro). Ma quello della dichiarazione dei redditi è soltanto uno dei numerosi strumenti a disposizione da parte dello Stato finanziare le sue casse. Altre modalità, più immediate, sono costituite dalle periodiche rottamazioni delle cartelle esattoriali. Le casse INPS sono parte di questo enorme ma facilmente esauribile credito e impegnano le somme proprio per onorare le molteplici misure previdenziali.
Insomma, si assiste proprio in queste settimane al ricalcolo di tutte le misure di sostegno, non solamente per gli adeguamenti rivalutativi sulla base dell’inflazione, ma anche per l’acquisizione delle variazioni ISEE nel corso del primo semestre 2023. La contingenza con una maratona di controlli sui percettori ha prodotto da un lato conguagli positivi, ma nella cornice della cessazione temporanea dei pagamenti verso gli accertati, e dunque una moltitudine di arretrati da erogare. Il limite del credito fa sì che le restituzioni e gli riallineamenti avvengano molto lentamente e con l’aggiunta di ulteriori arretrati. È coinvolto anche lo stesso Reddito di Cittadinanza, già oggetto del delicato passaggio alla MIA, la nuova misura di inclusone attiva, a partire da luglio. Ma prima che i nuovi percettori siano collocati tra il Supporto Formazione Lavoro e l’Assegno d’Inclusione, una curiosità è lecita nel novero della trasmissione delle presenti misure: in caso di morte del titolare, il contributo passa al legittimo erede? In un contesto familiare, la risposta è sì, il sussidio viene trasmesso ai familiari, purché continuino ad essere rispettate le medesime condizioni che hanno portato alla fruizione del beneficio. Non serve una nuova domanda, ma l’ISEE va comunque rinnovato.