Cosa succede in caso di pagamento dell’Imu di giugno effettuato facendo questa disattenzione decisiva, ecco le conseguenze
Con giugno, il giorno 16 precisamente, è scaduto il pagamento dell’acconto dell’Imposta patrimoniale propria (IMU). Ricordiamo che il tributo si paga per la proprietà di case diverse da quella principale (con l’eccezione delle prime abitazioni presenti nel catasto nelle categorie A/1, A/8 e A/9 cioè le ville, le case signorili, i palazzi di pregio artistico e storico e i castelli). Si versa anche per i terreni agricoli, per le aree fabbricabili e per i fabbricati in genere.
La legge nazionale indica le aliquote dell’imposta che corrispondono a ciascuna categoria catastali e i Comuni possono modificarla entro i limiti imposti dalle norme statali. Quindi per le aliquote con le quali fare i calcoli occorre fare riferimento ai regolamenti locali. In caso di pagamento ritardato si incorre in una sanzione che cresce in virtù del ritardo, aumentata anche dagli interessi.
Per pagare l’acconto Imu molti hanno utilizzato il modello F24 recandosi presso banche e Uffici postali. Il modello prevede la compilazione e l’inserimento di alcuni dati informativi: l’importo da pagare, il codice del tributo, l’anno cui fa riferimento l’imposta, l’indicazione del saldo, il numero degli immobili e così via. Altra possibilità il pagamento con bonifico attraverso home banking, ma qui si annida un pericolo.
Nella sezione bonifici della pagina si accede a quella dedicata ai pagamenti con modello F24. Sul modulo che si visualizza si inseriscono tutti i dati che compaiono nella versione cartacea, conclusa la compilazione si avvia il pagamento. Ma bisogna fare attenzione, un bonifico effettuato il giorno 16 dopo l’orario del cut off, cioè dopo l’orario entro il quale gli ordini di pagamento si considerano ricevuti e accettati dalla banca, non è considerato ricevuto in giornata.
Dopo questo orario l’operazione è considerata ricevuta solo il giorno lavorativo successivo. Quindi un bonifico inviato dopo l’orario di cut off viene lavorato solo il giorno (lavorativo) dopo. Nel caso di venerdì 16 il primo giorno lavorativo è solo lunedì 19, con il rischio concreto di essere sanzionati per il pagamento in ritardo. Questo determina disguidi nella ricezione del denaro e quindi dei costi aggiuntivi, per l’Imu potrebbe significare una sanzione da pagare.
L’orario di cut off varia di banca in banca e quindi occorre far riferimento al proprio istituto per valutare questo aspetto. L’unica soluzione per superare questo problema consiste nell’invio di un bonifico di pagamento istantaneo, grazie al quale il trasferimento della somma viene effettuato in tempo reale e l’operazione si conclude in pochi secondi, con la conferma immediata del buon esito della transazione senza possibilità di revoca e la diponibilità immediata del versamento sul conto corrente del beneficiario.
Ricordiamo a questo punto che conviene accettarsi dell’eventuale errore in tempi rapidi e verificare lo stato del proprio pagamento. Qualora il bonifico risultasse inviato in ritardo rispetto alla scadenza del 16, una soluzione è provvedere al pagamento della sanzione sempre con modello F24. Si parla di ravvedimento operoso super breve o sprint se il versamento di quanto dovuto avviene entro 14 giorni dalla scadenza, con una sanzione pari allo 0,1 per cento dell’importo per ogni giorno di ritardo più interessi di mora.