RdC, cosa succederà dal 1° luglio: chi lo perderà

Reddito di Cittadinanza (RdC) da luglio si cambia, molti beneficiari perderanno la prestazione definitivamente

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Denaro e conti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il Reddito di Cittadinanza sta per concludersi per sempre, almeno nelle forme in cui è stato erogato a oltre un milione di nuclei familiari beneficiari. A luglio una consistente percentuale di titolari della prestazione avrà l’ultima ricarica del RdC, come previsto dal decreto Lavoro, in vigore dal 5 maggio 2023. A sostituirlo due nuove misure che coinvolgono, solo in parte, gli attuali fruitori del sussidio contro la povertà e per l’inclusione sociale.

Dopo l’estate inizia  il Supporto per la formazione e il lavoro, una vera e propria indennità di partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, progetti di pubblica utilità,  cicli di formazione lavorativa e qualsiasi forma di politica attiva per il lavoro, non escluso il servizio civile. L’erogazione del rimborso economico sarà condizionata dalla sottoscrizione della dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro (Did), impegno già necessario per il RdC, e del Patto di servizio personalizzato. Mentre a gennaio del 2023 è disposto la partenza dell’Assegno di inclusione assimilabile alla prestazione ancora in vigore pur se con requisiti di accesso più stringenti.

Dal luglio che succede al RdC

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Molti di coloro che ricevono il RdC dal mese di gennaio avranno a luglio l’ultima ricarica della carta spesa. Infatti potranno fruire  ancora della prestazione le famiglie con persone fragili fra i componenti (anziani con almeno 60 anni, minori e disabili a carico). Riceveranno ancora il contributo economico anche coloro i quali sono stati presi in carico dai servizi sociali dei Comuni in precedenza.

Questi cittadini sono difatti considerati non occupabili (in quanto sono distanti dal lavoro da più di 3 anni, con poca formazione lavorativa o scolarizzazione esigua). L’ultimo mese di erogazione del beneficio comunque sarà per tutti dicembre 2023. Dal prossimo anno si potrà richiedere esclusivamente l’Assegno di inclusione.

I soggetti destinatari della prestazione del Supporto per la formazione e il lavoro sono i cosiddetti occupabili, dai 18 ai 59 anni che fanno parte di famiglie in cui non ci sono presenti soggetti fragili. L’indennità avrà natura personale e potrà essere richiesta anche da diversi  componenti della famiglia. Tuttavia l’Isee per partecipare all’iniziativa sarà abbassato considerevolmente rispetto alla prestazione attuale. Il limite sarà di soli 6mila euro con una forte scrematura dei possibili aventi diritto.

Supporto come sarà la prestazione

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Portafoglio vuoto (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’intervento che inizia  dopo l’estate consiste in una somma di 350 euro al mese accreditate con bonifico dall’Inps soltanto in caso di partecipazione documentata a politiche attive del lavoro da parte del richiedente. La durata massima del contributo economico è di 12 mesi, conclusi i quali, si presume che il beneficiario del Supporto grazie alla formazione lavorativa  sia in grado di trovare un impiego, in quanto il beneficio non è rinnovabile.

Gli uffici tecnici del governo reputano che potranno essere circa 430mila i cittadini interessate dal Supporto in partenza a settembre, con un primo taglio alle spese dello Stato. Al tempo stesso coloro che non avranno la possibilità  di accedere a strumenti pubblici di aiuto sono stimati dall’Ufficio parlamentare bilancio in circa il 22,9 per cento degli attuali beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Una percentuale considerevole  per la quale ad ora non sono valutate altre opzioni.

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