Che cosa succederà alla Pensione di Cittadinanza nel periodo successivo all’estate, quali sono gli scenari
Per il provvedimento introdotto nella primavera del 2019 al fine di contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale, ci riferiamo al Reddito di Cittadinanza, questi sono gli ultimi mesi di erogazione. Per alcuni beneficiari, in special modo i cosiddetti occupabili dai 18 ai 59 anni di età, l’erogazione della misura si interrompe con il mese di luglio. Mentre per le famiglie con soggetti fragili (minori, anziani co almeno 60 anni di età, disabili a carico) le ricariche della carta durano fino a dicembre.
Per entrambi le categorie sono previste nuove prestazioni. Per i soggetti occupabili a partire dal mese di settembre prende il via il Supporto per la formazione e il lavoro, mentre per le altre famiglie di fruitori c’è l’Assegno di inclusione. E la Pensione di cittadinanza? La misura analoga al Reddito di Cittadinanza era pensata in maniera specifica per i nuclei familiari composti da persone con più di 67 anni in situazioni di disagio economico. Le prerogative e i requisiti non sono molto diversi dal RdC con l’esclusione degli obblighi lavorativi, in considerazione dell’età dei destinatari.
Prima di verificare la risposta forniamo qualche numero sui fruitori della Pensione di Cittadinanza. Per le ultime rilevazione dell’Inps sono circa 100mila i beneficiari della misura, circa il 10 per cento del numero complessivo di beneficiari delle due prestazioni. Le persone interessate in totale sono almeno 120mila. Delle cifre importanti che testimoniano la valenza della PdC.
Il trattamento è indirizzato a nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti con almeno 67 anni di età o da persone con età pari o superiore a 67 anni e altri familiari in condizioni di disabilità grave. I termini economici di riferimento per ottenere la Pensione di Cittadinanza sono un Isee non oltre i 9.360 euro e un reddito familiare non superiore a 7.560 moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
L’importo massimo erogato è di 630 euro al mese a cui si aggiunge un sostegno di altri 150 euro in caso di abitazione di residenza in affitto, il tutto per 12 mensilità. Ricordiamo che la PdC è un’integrazione al reddito e va calcolata tenendo conto proprio di quest’ultimo. Quindi una misura con analogie a quella per i nuclei familiari, con soggetti fragili, che percepiscono RdC. Come questi, gli ultra 67enni avranno l’integrazione per tutto il 2023 fino al mese di dicembre.
Come il Reddito di Cittadinanza anche l’integrazione per i pensionati cambierà formula con il nuovo anno. Il reddito familiare resterà identico con durata per 18 mesi e possibilità di rinnovo per altri 12. Una differenza sostanziale rispetto all’Assegno di inclusione è l’ammontare del patrimonio immobiliare che non può superare i 10mila euro per il calcolo del valore Isee complessivo (mentre per l’Assegno di inclusione tale importo è di 30mila euro).
Quindi per concludere si può dire che la Pensione di Cittadinanza prosegue per tutto il 2023 con termini immutati rispetto al passato, mentre per l’anno prossimo assumerà delle caratteristiche simili a quelle dell’Assegno di inclusione, comprese le modalità di richiesta della prestazione all’Inps ancora non conosciute, ma probabilmente con una piattaforma specifica per la prestazione.