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Cosa rischia uno studente che falsifica un’assenza

Cosa succede a contraffare la firma dei genitori per giustificare un assenza, le conseguenze per uno studente

Scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

La scuola è molto cambiata negli ultimi decenni. A rinnovarsi programmi e docenti, materie di insegnamento e valutazione degli studenti, pedagogia e didattica, insegnanti e alunni. La tecnologia elettronica con il web in primo piano hanno cambiato molto il rapporto tra scuola e famiglie, ma soprattutto il modo in cui gli studenti si relazionano con la scuola, con i loro diritti e doveri, con gli impegni quotidiani e lo studio.

Sempre più l’informatica ha preso piede, occupando un posto decisivo nella scuola e nello studio. Sono cambiati anche gli studenti naturalmente, alle prese con gli stimoli e le sollecitazioni della società contemporanea, in cui la scuola occupa un posto importante ma forse non più privilegiato e prioritario nella vita dei giovani e giovanissimi.

Studente che falsifica la firma, che succede

Scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

Forse a non cambiare può essere la sfrontatezza, l’irrequietezza e l’emotività degli adolescenti alle prese con il mondo, con quella dose di irresponsabilità tipica di quell’età. Marinare la scuola è un’esperienza che molti, forse tutti, hanno provato almeno una volta nella loro esperienza scolastica. Quel senso di libertà e ribellione ingenua, la scarsa motivazione in una giornata piena di sole, il più comune timore per un’interrogazione alla quale non si è preparati a sufficienza, le spiegazioni possono essere varie e tutte estremamente valide.

Ma in tutti i casi a quella sensazione piacevole seguiva un pensiero meno gioioso che improvvisamente scoppiava nei cuori e nelle menti e che faceva ripiombare a terra tutti gli studenti “evasori”: le assenze almeno finché si è minorenni vanno giustificate. E come fare allora? I più fortunati confessavano l’assenza ai genitori e rimediavano così alla fuga con rimproveri o punizioni. Ma il tutto finiva là. Per gli altri, quelli che a casa parlavano poco o non parlavano affatto, non restava che una soluzione: falsificare la firma.

I modi sono più o meno noti a tutti dal vetro alla carta copiativa, i sistemi erano diversi, ma spesso davano risultati pessimi e le conseguenze erano richiami, note di demerito e  disciplinari nei casi ripetuti. Una volta scoperti i genitori degli alunni “falsari” erano convocati e non si poteva sfuggire agli effetti di quel falso. Infatti le firme dei genitori erano depositate nelle segreterie scolastiche, per il ritiro del libretto delle giustificazioni e a ogni dubbio facilmente confrontabili.

Firma falsa per le assenze

Scuola (Foto Adobe – pensioniora.it)

Oggi non sono cambiate le sensazioni e le circostanze, ma gli strumenti sono molto diversi. I libretti cartacei stanno scomparendo inesorabilmente, sostituiti dalla certificazione elettronica che consente un controllo istantaneo della presenza a scuola degli alunni. Anzi molti istituti richiedono che le assenze vengano giustificate esclusivamente in via telematica da parte dei genitori (si parla di minorenni, i grandi rispondono personalmente del loro comportamento).

Questo a prima vista rende più difficile marinare la scuola all’insaputa dei genitori. In realtà, come sa bene chi frequenta la scuola, capita frequentemente che studenti minorenni siano in possesso della password di accesso ai registri consultabili solo dai genitori e quindi possano cliccare per giustificare in piena autonomia le proprie assenze. Questo comportamento è certamente deprecabile ed espone i genitori a delle responsabilità notevoli.

L’elettronica in questo caso non rende più facili le comunicazioni tra scuola e famiglia. Senza una gestione responsabile dei genitori dello strumento elettronico, i ragazzi possono prendersi delle libertà forse eccessive e sabotare, inconsapevolmente, uno strumento di confronto e contatto tra genitori e insegnanti. Uno studente che falsifica la firma del genitore va incontro a una nota di demerito, ma anche un genitore poco attento deve farsi delle domande.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano