RdC, cosa succederà dal 1° luglio: chi lo perderà

Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è giunto agli sgoccioli, a luglio per molti beneficiari partirà l’ultima ricarica della carta

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Portafoglio vuoto (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per come è arrivato nelle carte di oltre un milione di nuclei familiari beneficiari che lo riceve, il Reddito di Cittadinanza sta per concludersi per sempre. A luglio un ampio numero di titolari della prestazione otterrà l’ultima ricarica del RdC, come previsto dal decreto Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio 2023 ed entrato in vigore il giorno successivo. Sono al via 2 nuove misure che interessano, in parte, gli attuali beneficiari del sostegno contro la povertà e per l’inclusione sociale.

A settembre parte il cosiddetto “Supporto per la formazione e il lavoro”, una sorta di indennità di partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, percorsi di formazione lavorativa, progetti di pubblica utilità e a qualsiasi forma di politica attiva per il lavoro, compreso il servizio civile, con l’erogazione del rimborso economico dipendente dalla firma della dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro (Did), sottoscrizione già per altro necessaria per il RdC, e del Patto di servizio personalizzato. Mentre a gennaio dell’anno prossimo è stabilita l’avvio dell’Assegno di inclusione più simile alla misura attuale pur se con condizioni di erogazione più severe.

RdC a luglio l’ultima ricarica

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Denaro (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quindi per quanti ricevono il Reddito di Cittadinanza almeno da gennaio, il prossimo mese sarà l’ultimo della ricarica. Potranno godere ancora della prestazione le famiglie con soggetti fragili fra i componenti (minori, anziani con almeno 60 anni e disabili a carico). Continuano a ricevere la ricarica anche quanti sono stati precedentemente presi in carico dai servizi sociali della amministrazioni comunali, che vengono considerati non occupabili (quanti sono lontani dal lavoro da più di 3 anni per esempio, con scarsa formazione professionale o scolarizzazione molto bassa).

Per tutti dicembre sarà comunque l’ultimo mese di erogazione del beneficio, dall’anno prossimo sarà possibile solo richiedere l’Assegno di inclusione. Ma come si prospetta il Supporto per la formazione e il lavoro? Diciamo subito che la misura avrà principali attori i cosiddetti occupabili, dai 18 ai 59 anni che fanno parte di famiglie in cui non ci sono soggetti fragili. L’indennità avrà carattere personale e potrà essere richiesta anche da più membri del nucleo familiare. Tuttavia l’Isee familiare di riferimento sarà sensibilmente abbassato rispetto alla prestazione attuale. Infatti si parla di 6mila euro per accedere a questa possibilità.

Il Supporto per gli occupabili

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

La prestazione che parte a settembre consiste dunque in un rimborso di 350 euro al mese versate con bonifico dall’Insp, esclusivamente in caso di partecipazione attestabile a politiche attive del lavoro di ogni aderente all’iniziativa. La durata massima dell’indennità è di 12 mesi, finiti i quali, si auspica che il beneficiario partecipante alle formazione lavorativa sia in grado di trovarsi un’occupazione, poiché il Supporto non è rinnovabile.

I tecnici del governo stimano che potranno essere circa 430mila le persone coinvolte dal Supporto al via a settembre, con un primo risparmio per le casse della Stato. Tuttavia coloro che perderanno la possibilità di accedere a forme di tutela pubbliche sono calcolate dall’Ufficio parlamentare bilancio in circa il 22,9 per cento degli attuali beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Una percentuale notevole per la quale al momento non sono previste alternative.

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