Quattordicesima, può decadere all’improvviso a un pensionato?

Un pensionato può perdere il diritto alla quattordicesima? Vediamo quali sono le caratteristiche di questa prestazione

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Pensionato (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con l’assegno del mese di luglio l’Inps versa sul conto di molti titolari di prestazioni previdenziali la quattordicesima mensilità. Si tratta di una somma in più che matura durante l’anno. Interessa soprattutto i trattamenti pensionistici di bassa e media entità, rappresentando un aiuto notevole le categorie meno abbienti on una fase di perdurante spinta inflazionistica.

La quattordicesima è attribuita ai pensionati titolari di pensioni di vecchiaia, di anzianità anticipata con reddito basso, pensione di reversibilità, di inabilità e degli assegni ordinari di invalidità. Per questi pensionati la consistenza della mensilità aggiuntiva muta in base alle caratteristiche contributive, reddituale ed anagrafiche, cioè in relazione agli anni di contributi versati, al reddito, al compimento di almeno dei 64 anni di età. La misura, come detto, ha lo scopo di sostenere gli assegni più leggeri.

La quattordicesima spetta sempre a un pensionato?

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Pensionato (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’Inps ha confermato  attraverso i suoi canali di comunicazione l’accredito della quattordicesima per le categorie di pensione  accennate  in precedenza e ricordando che viene assegnata anche per un periodo inferiore all’anno, in base ai mesi che spettano. Per il calcolo contributivo si va riferimento a quanto versato in tutta la vita  lavorativa, con la clausola che per i trattamenti in totalizzazione e cumulo sono considerati esclusivamente i contributi degli enti pubblici, mentre non sono conteggiati quelli degli enti privatizzati.

Cosa importante da sottolineare che per l’anno 2023 in caso di primo versamento della quattordicesima i redditi considerati sono quelli posseduti nell’anno in corso.  Per i versamenti successivi al primo vengono valutati i redditi per prestazioni con obbligo di comunicazione al casellario centrale dei pensionati avuti nell’anno in corso. Infine in tutti i casi diversi dai precedenti, l’Inps valuta i redditi conseguiti nel 2022.

Con un reddito personale (non di coppia) di 11.648,13 euro, oltre 25 anni di contributi, la somma di quattordicesima spettante è di 655,20 euro. Mentre con la soglia massima di reddito, cioè 15.161,24 euro, oltre 25 anni di contributi, la somma di quattordicesima spettante è di 504 euro. Oltre la soglia massima la quattordicesima non è più prevista. E prorpio quello reddituale può essere il motivo di una decadenza improvvisa dal diritto al trattamento aggiuntivo.

Chi non ha la somma in più

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Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

Infatti nel caso ci fosse un aumento reddituale nel periodo fiscale precedente l’annualità di versamento, superando le soglie indicate dall’Inps, si perdono dei requisiti fondamentali per l’ottenimento della quattordicesima. la misura non spetta più anche se permangono i requisiti anagrafici e contributivi. Ricordiamo che questa prestazione è attribuita a pensioni di fascia media e bassa, se si superano i limiti indicati dalla norma se ne perde il diritto.

Purtroppo a non avere diritto alla prestazione  non sono soltanto i trattamenti di categoria più elevata, ma anche altre tipologie di titolari di prestazioni di genere assistenziale. In special modo, si parla di coloro che  hanno  assegni e pensioni sociali e i titolari di misure assistenziali di invalidità. La norma vigente non assegna a queste misure la quota aggiuntiva. La quattordicesima non va neanche ai trattamenti interessati da sostituzione Stato o rivalsa Enti locali, sono escluse le pensioni ex Sportass, i titolari di isopensione e Ape sociale e anche i lavoratori non comunitari rimpatriati.

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