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Pensioni

Perché la morte di Berlusconi può condizionare le pensioni

Ecco in che modo la dipartita del leader di Forza Italia potrebbe condizionare le prossime scelte del governo Meloni. Cosa potrebbe succedere

Pensioni INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

In queste settimane, si sta svolgendo l’intenso calendario di attività dell’erario e della previdenza sociale. D’altronde, rappresenta una sorta di leggenda metropolitana quella che il cittadino vede come il pagamento delle tasse prima delle vacanze. In effetti, sebbene è giusto credere alla coincidenza, in buona parte è così. Dunque, già dal mese di maggio l’Agenzia delle Entrate è impegnata sul fronte del primo e principale adempimento fiscale a carico del cittadino con sufficienti risorse per adempiere in qualità di contribuente.

Si sta parlando della presentazione della dichiarazione dei redditi, la quale ha segnato un primo appuntamento concluso: quello dell’invio telematico dei modelli 730 precompilati dalla stessa Agenzia entro il 31 maggio scorso. Fino alla fine di giugno, vige il tempo per la presentazione delle dichiarazioni da parte di chi, a differenza dei primi, non possiede una situazione reddituale e patrimoniale semplificata. Il riferimento è a coloro che hanno l’obbligo di dichiarazione anche con la finalità di correggere le comunicazioni erronee dei loro sostituti d’imposta.

Come la morte di Berlusconi può cambiare i piani sulle pensioni

Pensioni INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Allo scadere dell’adempimento fiscale, sarà il turno dei dichiaranti col modello precompilato che potranno ricevere già da luglio l’eventuale rimborso del credito d’imposta, oltre a non subire controlli (il modello è compilato, in fondo, dalla stessa Agenzia). Per gli altri contribuenti, il turno di rimborso si estende al 30 novembre. All’interno dei crediti d’imposta sono annoverati anche quei costi – delimitatamene alla franchigia – oggetto della detraibilità, come le spese medico-sanitarie, l’abbonamento al trasporto pubblico, i costi della scuola e dell’università, l’affitto per i fuori sede, le polizze assicurative di casa e salute, oltre alle spese per lo sport e i funerali.

Come si sa, quella della dichiarazione dei redditi è solo una delle molteplici attività di finanziamento dello Stato. Un’altra forma, per così dire, è quella della rottamazione delle cartelle esattoriali, in grado di far rientrare in tempi “record” buona parte dei debiti dei cittadini tramite vantaggiose agevolazioni. Come per la Rottamazione quater: stralcio dei debiti 2000-2015 fino a mille euro (un risparmio per lo Stato sui costi, superiori, di riscossione); dimezzamento del debito e cancellazione di interessi e sanzioni per gli importi fra i mille e i 3mila euro non riscossi.

Tali somme servono a nutrire il credito delle casse INPS, le stesse che alimentano lo svolgimento della consegna di pensioni, sussidi e indennità. Ma occorre non dimenticare mai che ogni provvedimento è innanzitutto una scelta politica; ed ogni scelta politica, una scelta di opportunità, non lontana dalle differenti variabili che governano il contesto. Ad esempio: dopo l’uscita di scena del leader di FI Silvio Berlusconi, si dovrà dire definitivamente addio alle pensioni minime di mille euro? (Suo vecchio cavallo di battaglia.) Oggigiorno il trattamento delle minime sfiora 600 euro, ma solo per i pensionati over 75. In definitiva, con Berlusconi se ne va il principale alleato di ex lavoratori autonomi, quali artigiani, commercianti, coltivatori diretti, abitualmente percettori della pensione minima. Sebbene resti uno degli obiettivi primari di Forza Italia, la minima a mille euro potrebbe facilmente essere accantonata dai progetti del Governo Meloni.

Pubblicato da
Roberto Alciati