Quali sono le prospettive della Pensione di Cittadinanza dopo luglio, continua la misura per gli anziani in condizioni di disagio economico?
La pensione di cittadinanza, il trattamento connesso al reddito di cittadinanza, e destinato ai nuclei familiari composti da pensionati oltre i 67 anni di età e da quelli con ultra 67enni e disabili gravi a carico e interessa circa 120 mila nuclei familiari in tutta Italia. Si tratta di una prestazione analoga al Reddito di Cittadinanza del quale segue, solo in parte, l’evoluzione.
È concessa nel caso il nucleo familiare sia composto da persone di età pari o superiore a 67 anni. Il valore Isee complessivo per massimi per l’ottenimento della misura è di 9.360 euro. Mentre il valore del reddito familiare non deve superare i 7.560 euro moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza. Il limite è aumentato di 1.800 euro (9.360 euro in tutto) se il nucleo familiare risiede in una casa in locazione, sempre moltiplicata per il relativo parametro della scala di equivalenza.
Continua la Pensione di Cittadinanza dopo luglio?
La domanda che molti si pongono è se la misura prosegue nei prossimi mesi dell’anno. La risposta è positiva. La PdC continua per tutto il 2023, allo stesso modo del Reddito di Cittadinanza previsto per famiglie con soggetti fragili. Le regole e gli adempimenti della PdC sono simili al quelli del RdC, con l’eccezione delle regole connesse alla disponibilità per il lavoro che non sono previste, in considerazione della fascia d’età dei beneficiari.
Va sottolineato che le regole per l’ottenimento della misura restano restrittive per quanto concerne la perdita del lavoro per dimissioni (a parte quelle per giusta causa) che determinano la non erogabilità della prestazione nei 12 mesi successivi l’evento, mentre c’è la possibilità di godere della Naspi, della Dis. Coll. o di altre forme di sostegno al reddito in caso di disoccupazione non volontaria.
Quindi è possibile ancora presentare domanda con le consuete regole e inviando tutta la documentazione necessaria a partire dall’Isee familiare in corso di validità. Può essere trasmessa all’Inps dopo il quinto giorno del mese mediante l’ausilio e l’assistenza di un patronato oppure autonomamente collegandosi con Spid, Cie e Cns al sito dell’Istituto di previdenza sociale. Il pagamento avviene alla metà del mese successivo a qullo di presentazione della domanda per la prima erogazione e poi sempre verso la fine del mese.
Cosa succederà a questa prestazione in futuro
Interessante ribadire un dato statistico: nel marzo del 2023 i beneficiari della PdC sono il 10 per cento di tutti i beneficiari della prestazione, quindi una minoranza. Ma non per questo non considerevole. Forse proprio in virtù del numero non esiguo di percettori, la Pensione di Cittadinanza si affiencherà all’Assegno di inclusione anche nel 2024, salvo sorprese.
I termini e la caratteristiche della misura non dovrebbero cambiare, restando destinata a nuclei familiari composti da persone tutte con almeno 67 anni o da persone con almeno 67 anni di età e altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza. Si tratterà sempre di un’integrazione al reddito fino a una soglia non superiore ai 9.360 euro annui, ridotta del valore del reddito familiare.