L’erogazione del Reddito di Cittadinanza (RdC) si estende fino a dicembre per queste persone, vediamo di chi si tratta
Per il Reddito di Cittadinanza sono in avvio le sue ultime procedure di erogazione. Difatti con il mese di luglio si conclude il trattamento per i cosiddetti occupabili (titolari della prestazione tra i 18 e i 59 anni), invece per le famiglie con soggetti fragili (persone con almeno 60 anni, minorenni e disabili a carico) le ricariche della carta si fermano nel mese di dicembre. Iniziano così le nuove prestazioni pensate per ad alleggerire, per quanto parzialmente, le situazioni di disagio economico di numerose famiglie.
I requisiti per l’accesso sono più severi al punto da determinare la perdita del sostegno per diversi percettori attuali. Per gli occupabili con valore Isee fino a 6.000 euro prende il via a settembre il Supporto per la formazione e il lavoro, prestazione di natura personale, una sorta di indennità di partecipazione a percorsi e programmi di ricollocamento occupazionale, mentre per le famiglie con i soggetti fragili accennati, inizia a gennaio 2024 l’Assegno di inclusione.
RdC fino a dicembre per quali percettori
Dunque con luglio finisce il Reddito di Cittadinanza per gli occupabili che percepivano il sussidio da inizio anno, mentre per le famiglie con i soggetti fragili l’erogazione continua per tutto l’anno. Ad essere coinvolti nell’erogazione fino a dicembre anche tutti quei percettori già presi in carico dai servizi sociali delle amministrazioni comunali, anche se anagraficamente occupabili e non facenti parte di famiglie con componenti fragili, soggetti considerati inoccupabili dal governo.
La norma prevede un’erogazione di 7 mesi al massimo per gli occupabili nel corso del 2023, questo significa che quanti hanno presentato domanda entro il 31 maggio, potranno avere la ricarica della carta fino a dicembre anche se formalmente occupabili. Infatti le 7 erogazioni massime per il 2023 previste dalla legge prendono il via proprio a metà giugno e si concludono nel mese di gennaio. Una possibilità che consente di allungare i tempi anche per alcuni percettori occupabili.
Con dicembre finisce l’esperienza del Reddito di Cittadinanza, introdotto ormai nel 2019 e finito al centro di numerose polemiche nel corso degli ultimi mesi che senza dubbio hanno contribuito ad rafforzare la volontà politica del governo di eliminare questa prestazione.
Cosa succede con l’anno nuovo
Va ribadito che anche per chi ha presentato domanda di RdC entro il 31 maggio l’erogazione di dicembre è l’ultima. A dicembre parte infatti l’Assegno di inclusione, per chi ne possiede i requisiti anagrafici e reddituali. Ricordiamo che determinante per la nuova misura è ancora il valore dichiarato con l’Isee, anche con parametri di ingresso più stringenti.
Il limite Isee resta immutato 9.360 euro all’anno, ma le soglie di reddito per le famiglie in affitto, non più incrementate, e l’aumento del valore immobiliare ai fini IMU dell’abitazione di proprietà determineranno una riduzione delle famiglie con i requisiti necessari per l’ottenimento della misura.
Tutti i maggiorenni delle famiglie con Assegno di inclusione dovranno anche sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato e dare la disponibilità immediata al lavoro. Il rifiuto non motivato adeguatamente provocherà l’immediata revoca della prestazione per tutta la famiglia. Insomma la nuova misura appare molto più selettiva con una contrazione degli aventi diritto.